Brusaferro visita l’ospedale di Negrar Bisoffi e Muzzio: “Un riconoscimento alla struttura e un impegno a proseguire il lavoro”

Il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS), professor Silvio Brusaferro, e il direttore generale, dottor Andrea Piccioli, sono stati ospiti questa mattina dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) per una visita alla struttura.
L’incontro con i vertici dell’ISS si è svolto a poche settimane dalla conferma per il “Sacro Cuore Don Calabria” della qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per le Malattie Infettive e Tropicali.
Il professor Brusaferro e il dottor Piccioli – accompagnati dalla Direzione dell’ospedale, guidata dall’amministratore delegato, dottor Mario Piccinini – hanno visitato il Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, “cuore” dell’IRCCS.
Il direttore, professor Zeno Bisoffi, e la sua équipe hanno illustrato l’attività di ricerca svolta e in particolare gli obiettivi futuri, anche grazie alla nuova dotazione di un Laboratorio ad alto biocontenimento. Qui verranno studiati il virus SARS-CoV-2 e altri virus emergenti, come West Nile, originario dell’Africa ma da anni presente in alcune zone d’Italia. Inoltre saranno oggetto di ricerca il virus della dengue e chikungunya, endemici nelle regioni tropicali, ma che hanno già causato focolai epidemici anche in Occidente perché possono essere trasmessi dalla “zanzara tigre”.
“E’ con viva soddisfazione e sincera gratitudine che abbiamo dato oggi il benvenuto al professor Brusaferro e al dottor Piccioli, massimi rappresentanti di una delle più importanti istituzioni sanitarie del nostro Paese”, ha detto il professor Pier Carlo Muzzio, direttore scientifico dell’IRCCS di Negrar. “Il nostro ruolo e la nostra funzione si collocano al servizio della Regione e della Nazione, insieme con l’Istituto Spallanzani di Roma, con il quale abbiamo in corso proficue collaborazioni non solo nella emergenza Covid ma anche per tutte le patologie trasmissibili legate alla tumultuosa mobilità umana che stiamo vivendo. E’ un approccio di ricerca, di cura ai pazienti e di prevenzione nella prospettiva di quella Salute Globale che dobbiamo perseguire in questo mondo in continuo cambiamento”.