Camozzini e Fainelli, che succede? "Sappiamo che non dipende dalla Dirigente, ma dal Provveditorato e dal Ministero"

Cara redazione,
siamo un gruppo di genitori i cui figli frequentano la primaria e secondaria all’IC 6 Verona, Istituto comprensivo di Chievo, Bassona e San Massimo.
Vogliamo segnalare la situazione a nostro avviso grave e allarmante del nostro istituto.
A causa degli scandalosi ritardi nelle nomine dei docenti, la scuola ha ridotto l’orario della primaria Camozzini fino alle 12.30 (non potendo quindi garantire il tempo scuola fino alle 16 previsto); per quanto riguarda la scuola secondaria Fainelli, l’orario è stato accorciato di ben 2 ore in tutte le classi (tot 10 ore settimanali) e i ragazzi escono addirittura alle 11.45.
Questi orari ultra-ridotti, per altro, avranno una durata non ben definita (“fino a nuove comunicazioni”, così riporta la circolare).
Dopo mesi di assenza dalla scuola e con tutta la dovuta elasticità che richiede l’emergenza che ancora viviamo, non possiamo accettare passivamente una situazione di questo tipo. Sappiamo bene che questa situazione non dipende dalla Dirigente, cui riconosciamo anzi l’impegno massimo, quanto dal Provveditorato e dal MInistero, ai quali chiediamo: impossibile provvedere per tempo?
Secondariamente, vanno segnalati i disagi organizzativi per i genitori che lavorano; per quanto riguarda gli alunni della secondaria, la difficoltà fisica di far ritorno a casa (il pulmino non è assicurato a quell’ora, i genitori spesso lavorano, i nonni non sempre sono disponibili e oltretutto “a rischio”)
Siamo consapevoli che molte altre realtà scolastiche di Verona e provincia si trovano in difficoltà per la mancanza di docenti, al tempo stesso conosciamo alcuni istituti scolastici dove si è partiti e si prosegue “ pieno regime”.
Come mamme e lavoratrici, siamo spiazzate e deluse da questa situazione di cui non è facile individuare chiare responsabilità, e non è questo neanche il nostro intento.
Teniamo però a far presente che troviamo scandaloso che, dopo i mesi di chiusura e la pausa estiva, si sia arrivati a settembre a questo punto.
Con conseguenze difficili da affrontare, sia per i bambini, sia per le famiglie.
Non si poteva provvedere prima? Perchè si arriva sempre all’ultimo momento o anche dopo?
Un gruppo di genitori