“Sanificare penne e quaderni? Parola mia, non serve a nulla” Lo dice l'immunologa Viola: "Vi spiego perchè non c'è pericolo"

«La scuola è ricominciata. Con difficoltà, con incertezze, un po’ di confusione, qualche situazione ancora da chiarire o sistemare… ma è ricominciata! I ragazzi sono tornati a popolare edifici che sono rimasti tristemente chiusi per mesi. È un momento emozionante per il nostro paese, un segnale di speranza. Oggi quindi non dirò nulla su cosa si potrebbe fare meglio, cosa non ha senso e cosa sì: oggi solo un grandissimo abbraccio a tutti gli studenti e gli insegnanti e un augurio che sia un anno sereno, per tutti”
A commentare la ripresa è stata anche l’immunologa Antonella Viola, la quale ha dichiarato: “Sanificare quaderni e penne di scuola è aria fritta, non serve”.
Antonella Viola, dottoressa dell’Università di Padova, sul suo profilo Facebook ha detto la sua sul ritorno in classe di milioni di studenti italiani. “Sto sentendo di procedure assurde per sanificare quaderni, compiti, libri, matite e pennarelli”, ha scritto. Quindi ha tenuto a sottolineare: “La procedura è semplice: lavatevi le mani! Tutto il resto è aria fritta“.
Lo ha ribadito la stessa immunologa: “Questo vale per i quaderni tanto quanto per la matita che useremo per votare. Mascherina, amuchina e andiamo avanti!”.
In accordo con il commento espresso dalla Viola è il collega dell’Università di Pisa, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco. Per lui “è pari a zero” il rischio che corrono gli insegnati usando i quaderni dei loro alunni o le fotocopie distribuite in classe e poi riprese dal docente.
“Sulla carta il coronavirus resiste oggettivamente molto poco, è una superficie particolarmente permeabile. Ogni gocciolina emessa tende a essere assorbita, in questo modo se si toccano con le mani i fogli c’è evidentemente meno rischio”, ha ricordato.
Quindi ha sottolineato: “Il rischio di contrarre l’infezione da coronavirus è molto vicino allo zero”. Anche per Lopalco il consiglio resta sempre lo stesso: “La prima misura per difenderci da queste infezioni è l’igiene delle mani. L’insegnante dopo aver ritirato i compiti si passa del gel alcolico e così elimina il rischio”.

“Non credo a un vaccino prima del 2021”

Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova, predica prudenza dopo lo stop temporaneo della sperimentazione sul candidato vaccino anti Coronavirus dell’università di Oxford e di AstraZeneca per una sospetta reazione avversa: “Non è credibile che avremo un vaccino entro l’anno” le sue parole a Rai 3. L’annuncio che potesse arrivare così presto “mi aveva sorpreso perché invece la comunità scientifica, l’Organizzazione mondiale della sanità, tutti dicono che il vaccino non arriverà prima di inizio primavera 2021, naturalmente se tutto va bene” ha detto ancora Viola.

“Quello che è accaduto” con la sospensione dei test, spiega la dottoressa Viola, “è il motivo per cui si fanno le fasi 3 di sperimentazione clinica. Fasi in cui il vaccino viene utilizzato su un gran numero di volontari e quindi si può valutare effettivamente se c’è comparsa di reazioni inattese anche rare. Perché è vero che” in questo caso “è successo soltanto su una persona su 50mila, però il vaccino va poi distribuito su miliardi di persone – precisa l’esperta – quindi noi dobbiamo essere assolutamente certi che queste reazioni non si verifichino”.
“Quello che è accaduto – continua la dottoressa Viola – è un esempio di trasparenza della ricerca scientifica. sia in Europa sia in America la sperimentazione è molto attenta, per cui basta un piccolo segnale perché venga innanzitutto comunicato a tutta la comunità scientifica”.