Caro Ginettaccio, una bici “scagliata” contro il fascismo

Alberto Toscano, Gino Bartali. Una bici contro il Fascismo, Baldini + Castoldi

Con Gino Bartali. Una bici contro il Fascismo, Alberto Toscano si propone di ricollocare Bartali sotto la luce che merita, facendo scoprire ai lettori non solo il campione, ma soprattutto l’uomo. Colui che, in silenzio, senza stare a sbandierarlo tanto ai quattro venti, salvò migliaia di ebrei trasportando documenti falsi nell’intelaiatura della sua bici, per il semplice motivo che era “giusto così”. Un uomo semplice, marito devoto e italiano religioso, che proprio per questo piaceva al grande pubblico e che, nella sua modestia, si opponeva al mito del vir Romanus e Fascista. Umanissimo e al contempo mitico nella sua fatica: un Sisifo che, al posto del masso, spinge costantemente in salita la sua bicicletta. Gino Bartali, anche per il suo carattere chiuso, introspettivo, da autentico toscanaccio (testimoniato anche dal suo soprannome, lapidario come una sentenza: Ginettaccio) non ha mai goduto dei favori dei riflettori. Quelli, più delle vittorie che invece con Ginettaccio era costretto a spartire, se li prendeva il rivale Fausto Coppi.