C’è un altro sold out a passo di danza Ironia e rigore si fondono nel lavoro che vede in scena Chiara Frigo e Claudia Marsicano

Due visioni poetiche in dialogo tra loro, capaci di alternare il rigore delle simmetrie coreografiche alla leggerezza dell’ironia. Tutto esaurito per ‘Himalaya _Drumming’ e ‘R.osa’, in scena questa sera, al Teatro Romano. Sul palcoscenico protagonista la danza con due lavori che sintetizzano al meglio la poliedricità dell’Associazione Zebra, che riunisce le coreografe Chiara Frigo e Silvia Gribaudi con alcuni grandi artisti della danza contemporanea.
Un unico file rouge per la danza: ‘Il corpo distillato’. E distanziato, nel rispetto delle misure anti Covid. Assoli e corpi a distanza, quindi, in un continuo dialogo tra spazio e musica. Eventi unici a prezzi ridotti per giovani under 26, over 65 e tutti gli allievi e insegnanti delle scuole di danza, che hanno diritto alla tariffa speciale di 8 euro. Biglietti in vendita al Box Office Verona di via Pallone 16 o sui siti www.geticket.it e www.boxofficelive.it.
Himalaya’ si ispira alla “montagna” come archetipo universale del sacro. Dalle più antiche tradizioni simboleggia l’asse che determina le direzioni dello spazio organizzato e collega i tre mondi: divino, umano e infero. Lo spettacolo si inserisce in una personale ricerca rivolta ai temi della spiritualità nell’arte, e rappresenta il ritorno sulla scena di Chiara Frigo, dopo alcuni anni dedicati esclusivamente alla coreografia e alla direzione. Lei stessa lo definisce “un ritorno a casa, all’indagine sul movimento e allo stesso tempo un modo per esplorare nuove pratiche”. Questo lavoro riflette su come una coreografia si può trasformare in un’esperienza ritmica collettiva. Immersi in un’atmosfera in cui dialogano movimento, luce e suono, si percepisce il richiamo di un “altrove” che talvolta è possibile raggiungere.
R.osa’, che vedrà in scena Claudia Marsicano – Premio UBU 2017 come migliore attrice/performer under 35, si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, coreografa che con ironia dissacrante mette in luce l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazionale con il pubblico. Lo spettacolo si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni 80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione.
Per informazioni e approfondimenti www.estateteatraleveronese.it.