Gassman&Pagliai o Giulietta&Romeo? Il mito degli innamorati "rivisitato" dai due grandi interpreti, in coppia da 50 anni

Si apre domani, nella suggestiva ambientazione del Teatro Romano, il Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese, dopo l’anteprima di luglio. La rassegna è organizzata dal Comune di Verona.

Il festival shakespeariano si apre con l’attesissima prima nazionale, per una coppia simbolo del teatro italiano come Ugo Pagliai e Paola Gassman, diretti da Babilonia Teatri, che stravolgono il mito di “Romeo e Giulietta” distillando dal testo shakespeariano, nella traduzione di Salvatore Quasimodo, i soli dialoghi tra i due innamorati e sovrapponendoli ad una sorta di autobiografia essenziale e scene in cui Romeo e Giulietta si incontrano e dialogano, isolate dal resto del testo, assurgono a vere e proprie icone di un amore totale e impossibile. Il fatto che a pronunciarle siano Paola Gassman e Ugo Pagliai, coppia da più di cinquant’anni, le rende commoventi e profonde. I continui riferimenti alla morte, alla fine, alla notte e alla tomba di cui Shakespeare punteggia l’intero testo qui assumono una veridicità che sconvolge e commuove, provoca un’emozione che ci spinge ad empatizzare con gli attori sulla scena.

Lo spettacolo si concentra completamente sui protagonisti della vicenda, mette da parte tutto il contorno: la guerra tra le rispettive famiglie, gli amici di Romeo, i genitori di Giulietta e il frate, ci interroga su quanto questa storia sia anche nostra, su quanto sia quella degli attori che la interpretano, su per quanto tempo possa ancora sopravvivere a se stessa dopo averci accompagnati per così tanti anni.”

“Dal momento che quest’anno le norme del distanziamento sociale non ci consentono di mettere in scena i grandi allestimenti shakespeariani – precisa il direttore artistico Carlo Mangolini – abbiamo chiesto agli artisti invitati al festival di rivisitare alcuni testi, offrendo inedite chiavi di lettura a titoli simbolo del teatro di tutti di tempi. Romeo e Giulietta, Re Lear, Amleto e Macbeth tornano pertanto sul palco del Teatro Romano sotto una nuova luce grazie alle riscritture di Babilonia Teatri, Melania Mazzucco, Steven Berkoff con Fanny & Alexander. Ma anche grazie alle inaspettate interpretazioni di Ugo Pagliai con Paola Gassman, Vanessa Scalera, Chiara Francini con Andrea Argentieri e Sergio Rubini”.

SABATO C’E’ “FUGA A TRE VOCI” CON ALESSIO BONI

Dopo i due titoli inseriti nell’anteprima di luglio, l’ultimo spettacolo della sezione CLASSICHE PAROLE in programma sabato è Fuga a tre voci. Un lavoro in cui Marco Tullio Giordana, acclamato regista e scrittore, porta in scena l’appassionante carteggio fra la poetessa Ingeborg Bachmann e il musicista tedesco Hans Werner Henz. A dare corpo e anima ai due artisti ci saranno Alessio Boni e Michela Cescon accompagnati dalle musiche di Giacomo Palazzesi.
Martedì 15 settembre la scrittrice Melania Mazzucco affida invece a Vanessa Scalera, la celebre “Imma Tataranni” televisiva, la sua versione della “Storia di re Lear”. Mercoledì 16 settembre saranno in scena Chiara Francini e Andrea Argentieri, premio UBU 2019, quotidiana di due mostri sacri, espressione del miglior teatro di tradizione italiano. Dalle note di regia di Enrico Castellani e Valeria Raimondi: “Le E’ infine un monologo originale, Macbeth solo, creato da Sergio Rubini a partire dai passi più significativi del celebre dramma, quello che sarà in scena giovedì 17 settembre. L’autore sceglie di trasformare tutti i personaggi dell’opera in proiezioni del protagonista, sue voci interiori, interpretazioni dei più diversi stati d’animo.