Che succede? Alcune domande all’amministrazione comunale Perché sono serviti mesi per nominare gli assessori? E perché è stato necessario il rimpasto di giunta? L’assessorato alla Sicurezza non era prioritario? Agsm aspetta i nuovi vertici da agosto: bandi aperti, chiusi e riaperti. Stallo anche in Amt. Nominati ufficialmente in giunta Bassi e Bianchini, volano gli stracci tra Sboarina e Neri. Forza Italia è una polveriera

“Che succede?”, chiedeva Mor­­­gan a Bugo. Stupore, ascolti alle stelle, successo strepitoso sui social. L’ul­tima edizione di Sanremo vie­ne ri­cordata quasi solo per questo sketch. “Che suc­­­cede?”, chiede molto più som­messamente il nostro giornale all’amministrazione comunale. Chiariamo: Ve­rona rimane un’isola felice, non c’è di che lagnarsi ec­ces­sivamente, la città è nata fortunata, e però ciò non to­glie che i margini di mi­glio­ramento siano elevati. E in parte si intrecciano a una se­rie di interrogativi.

ALCUNE DOMANDE
Primo: per­ché sono serviti due mesi per nominare il nuovo as­sessore alla Si­cu­rezza, quan­do la sicurezza – ov­viamente Covid a parte – è l’emergenza più impel­len­te da almeno una decina d’an­ni? Secondo: il rimpasto di giunta era stato an­nun­ciato dalla fine della scorsa pri­mavera dagli stessi espo­nenti della maggioranza: co­me mai è servito metà anno per portarlo a com­pimento? E comunque: per­ché servi­va un rimpasto di giunta se le cose, come so­stenevano i vertici di Pa­lazzo Barbieri, andavano be­ne? Terzo: la presidenza di Agsm, il cui accordo con la vicentina Aim è stato sug­gellato dopo tre anni e mezzo, è vacante da quattro mesi. I bandi ven­go­no aperti, chiusi e riaperti: qual è la ragione?

LOGICHE POLITICHE
Se tutto ciò, come pare, rien­tra nelle logiche di spar­ti­zione tra partiti – cosa che non ci scandalizza affatto poi­­ché è sempre stato così, a Verona e ovunque in Italia – lo si dica chiaramente. A nostro parere la gente ap­prezzerebbe la sincerità. Non v’è alcuno scandalo. Se il manuale Cencelli non c’en­tra, invece, sarebbe giusto informare la città delle mo­tivazioni di tutti questi ritardi. Anche il bando per la pre­sidenza di Amt è stato a­perto, chiuso e riaperto. Stallo pure a Ve­ronaMercato. Le nomine stan­­no creando pa­recchia ten­sione nella stes­sa mag­gio­ranza.

LEGA-VERONA DOMANI
La Lega non ha preso af­fatto bene il siluramento del­l’as­sessore Edi Maria Neri (e ne è nato un botta e ri­sposta durissimo tra la di­ret­ta in­teressata e il sin­daco). Ve­rona Do­mani e­sulta per la nomina in giunta di An­drea Bassi e ora rivendica anche l’Agsm, che pareva ormai as­segnata a Stefano Casali ma ora è tornato tutto in gioco. La Lega ha puntato sul­l’attuale presi­dente di Acque Vero­ne­si Roberto Man­to­vanelli e sull’onore­vole Paolo Pa­ter­noster. For­za Italia, a Ve­rona, è im­plosa: ad ac­cen­­dere la miccia è stata la can­didatura (con suc­cessi­va elezione) del tosiano Al­ber­to Bozza nella lista dei Ber­lu­scones. Flavio Tosi è riuscito nel colpaccio, pre­ven­tivato da pochi. Ne è se­guito lo scon­tro tra il co­ordinatore pro­vinciale Clau­dio Melotti e il neo as­ses­sore Stefano Bian­­chini.
Il risultato è che Melotti ha tol­to il sostegno a Sbo­arina. Che succede?