Contro la Viola bando alle distrazioni Per l’Hellas sarebbe mortale pensare di incontrare una Fiorentina stanca per le Coppe

Verona, non farti distrarre. L’Hellas attende la visita della Fiorentina in un Bentegodi che regala ancora passione antica.
E’ una gara particolare per i tifosi gialloblù che si apprestano a vivere il solido gemellaggio con quelli viola. Ma è una partita su cui il Verona può costruire le sorti di un’intera stagione.
Ma le distrazioni, appunto, sono molteplici e possono essere insidiose. La prima è, indubbiamente, l’avversario e il gran parlare che si è fatto sugli impegni che hanno preceduto e che seguiranno questo match.
La Fiorentina al Franchi ha vinto l’andata delle semifinali di Conference superando con una rete di Nzola nel recupero i belgi del Bruges. Confronto tirato giocato, di fatto, poche ore prima della sfida del Bentegodi. La spesa di energie c’è stata ma l’errore madornale che potrebbe compiere il Verona è pensare ad una Viola stanca, rilassata, senza motivazioni.
Partiamo dal dato più evidente. La rosa della Fiorentina è profonda, i cosiddetti rincalzi da noi sarebbero titolari inamovibili. Tanto per essere chiari con il Bruges non è sceso in campo l’ex Davide Faraoni che del Verona era capitano e punto di riferimento. Senza dimenticare giocatori come Duncan, Milenkovic Savic o Mandragora che, con ogni probabilità, partiranno dal primo minuto al Bentegodi.
La Fiorentina è certamente impegnata in Europa ma il suo pensiero non è, assolutamente, solo l’Europa, darlo per dato di fatto sarebbe un errore grave, fatale per un Hellas che, invece, dovrà aggredire i viola, non dare respiro al loro palleggio, al loro fraseggio.
Perchè quella con la Fiorentina è la prima delle quattro finali che attendono i gialloblù. Che avranno altri due impegni casalinghi contro Torino e Inter e in mezzo la trasferta di Salerno.
Per qualcuno, sulla carta, è un calendario favorevole. Ma si tratta solo di una sensazione, nessuno regala nulla in questo campionato ed è assolutamente giusto così.
Dunque, come si suol dire in queste occasioni, antenne alte, attenzioni massime e la concentrazione giusta per affrontare partita per partita.
La Fiorentina ha perso un elemento prezioso come Sottil, gran gol e infortunio alla spalla, ma le qualità della formazione di Vincenzo Italiano sono ben note. In un Bentegodi festante e pieno come un uovo di Pasqua c’è la curiosità, piuttosto, di vedere che tipo di atteggiamento terrà l’Hellas e come Baroni vorrà interpretare la sfida.
A Roma con la Lazio il tecnico toscano ha inserito sin dall’avvio Swiderski e Noslin con l’olandese defilato a sinistra a fare da supporto al polacco.
C’è anche la carta Bonazzoli che intriga per un Hellas che più che al 4-2-3-1 potrebbe scegliere un audace 4-3-3. Ma al di là di numeri e moduli quello che conta sarà la capacità di aggredire il palleggio viola e limitare al massimo le disattenzioni in fase difensiva.
Serve una partita perfetta. Perchè vincere darebbe fondamenta solide, quasi indistruttibili alla casa salvezza.
Mauro Baroncini