Si intitola “Tutti macchinisti per un giorno” l’iniziativa promossa dall’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Verona a favore delle persone con disabilità e fragilità nell’ambito del progetto “Inclusione Sociale” dell’Azienda ULSS 9 Scaligera, presentata all’interno dei locali adiacenti alla Stazione Ferroviaria di Porta Vescovo. Da settembre, l’Associazione Dopolavoro Ferroviario organizzerà visite guidate dei locali adiacenti alla Stazione Ferroviaria di Verona Porta Vescovo rivolte a piccoli gruppi di persone con disabilità in carico ai servizi territoriali dell’ULSS 9, con i loro accompagnatori. I volontari faranno conoscere la storia dell’evoluzione del trasporto su rotaia, la stazione con le sue regole e il mondo dei treni. Inoltre, i partecipanti potranno vivere l’esperienza di diventare macchinisti, grazie a un simulatore di guida. L’iniziativa sta riscuotendo molto interesse tra i centri diurni, le comunità e le case di riposo del territorio veronese e ha già registrato l’adesione di oltre 380 partecipanti alle varie giornate in calendario. A presentarla in conferenza questa mattina erano presenti il Vicepresidente della Regione Veneto e Asssessore alle Infrastrutture, Elisa De Berti, il Direttore Generale dell’ULSS 9 Scaligera, Dott.ssa Patrizia Benini, il Direttore dei Servizi Socio Sanitari, Dott. Felice Nava, il Direttore dell’UOC Sociale, Dott. Maurizio Facincani, il Direttore della Direzione Operativa Infrastrutture Verona di RFI, Emanuele Lolli, il presidente dell’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Verona, Valentino Cubi, e il segretario, Paolo Minoia, insieme a un primo gruppo di visitatori che hanno potuto vivere quest’esperienza in anteprima. «Quello dell’inclusione sociale è uno dei grandi temi che l’Azienda ULSS 9 sta perseguendo – dichiara il Direttore Generale, Patrizia Benini – e anche grazie alla collaborazione di enti, associazioni, fondazioni della provincia di Verona, lo stiamo raggiungendo e portando avanti con molto successo. A noi è affidata la regia nei confronti dei ragazzi, mentre l’offerta delle iniziative è gestita da chi dona, e ringraziamo per questo le Ferrovie e il Dopolavoro». «Le attività dell’Associazione Dopolavoro Ferroviario – spiega Emanuele Lolli di RFI – vengono realizzate da ex-ferrovieri e ferrovieri fuori dall’orario di lavoro per passione e per raccontare al pubblico ciò che c’è dietro al mondo dei treni».