Così Tosi disegna la cultura del futuro “Verona è l’Arena e Giulietta, ma non solo. In questa città, oggi, manca uno scatto”

“Verona certamente è l’Arena e Giulietta & Romeo, ma non solo. In questi anni però l’Amministrazione uscente pare esserselo dimenticata e a Verona sono mancate le grandi mostre internazionali e, più in generale, un coordinamento del sistema museale e dell’offerta culturale. Come ha detto il Sovrintendente Tinè, manca uno scatto alla città. Non a caso, oggi, nel cominciare a illustrare il nostro programma per Verona 2022, partiamo dalla cultura”.
A dirlo è Flavio Tosi, con accanto l’architetto Gian Arnaldo Caleffi e Francesco Girondini. Tra le proposte di Tosi: la creazione della Fondazione Musei di Verona MU.VER., guidata da un direttore artistico e da un board composto da Sindaco, Presidente della Fondazione Cariverona, Rettore dell’Università, Sovrintendente e Vescovo, “e l’introduzione di una Veronese Card, una sorta di passaporto culturale con gratuità e scontistiche per i residenti a Verona.
Al riguardo Girondini ha sottolineato: “Giustissimo pensare ai turisti, ma in questi anni ci si è dimenticati l’importanza della crescita e della formazione culturale dei giovani veronesi. La Veronese Card permetterà di avere il diritto a promozioni all’interno della rete culturale che andremo a creare: musei, mostre d’arte, spettacoli anche proposti dai privati, quindi cinema, teatri, sale da concerto, strutture espositive che vorranno aderire al circuito”.
Girondini ha puntualizzato che “occorre riformare anche la gestione dei grandi eventi. Va rivista anche la programmazione pop-rock dell’Arena, in questi ultimi anni ingolfata di concerti di poca qualità”.
Caleffi ha illustrato come funzionerà la Fondazione Musei di Verona MU.VER.: “Che avrà una struttura snella e operativa. Dentro ci devono essere la Fondazione Cariverona e la Curia, proprietari di una vasta parte dell’immenso patrimonio artistico della città, il Sindaco e il Rettore assieme al Sovrintendente. E sarà un direttore artistico di spessore europeo poi a dare l’indirizzo. Fare sistema significa dialogare e decidere insieme”. Caleffi ha poi anticipato: “Della rete museale sarà parte il nuovo Arsenale, che va riqualificato: lì andrà realizzato il Museo di Storia Naturale. Ci sarà il Museo di Castelvecchio, da intitolare a Licisco Magagnato. I militari non vanno sfrattati, è bizzarro anche solo averlo proposto, ma Circolo Ufficiali e Museo devono comunque collaborare”.