Covid-spritz: zero casi a Verona 214 test e nessun contagiato

Sono solo 5 i positivi riscontrati con tamponi rapidi di ter­za generazione, poi confermati con molecolare, nei ga­zebo promossi nelle piazze del­la movida dalla Regione Veneto. Lo ha reso noto il governatore Luca Zaia. Nello specifico, sono stati effettuati 253 test a Treviso, dove sono stati trovati 2 positivi, 214 a Verona (nessun positivo) e 202 a Vicenza (3 positivi). Il bollettino quotidiano: nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati riscontrati 509 nuovi casi su 10.314, l’incidenza è doppia rispetto al fine settimana (4,93%), ma Zaia ha sottolineato che si tratta soprattutto di test eseguiti su contatti stretti di persone già positivizzate, quindi con un livello di rischio-contagio decisamente superiore. Nove i nuovi de­cessi.

“Noi ricoveriamo in media 15-20 persone al giorno in Veneto”, ha informato il governatore, “E un 10% fi­niranno in terapia intensiva: abbassare la guar­dia significa non capire cosa stia acc­andendo. Gli scenari del con­tagio possono cambiare molto velocemente. Abbiamo 17 varianti in Veneto, e quel­la inglese non escludiamo che diventi la principale. L’andamento epidemiologico nazionale non fa presagire bel tempo, siamo circondati e preoccupati. Ma ab­biamo anche passato due mesi pesanti e mi verrebbe da dire che ‘abbiamo già da­to’. Ieri sera”, ha proseguito il go­ver­natore, “abbiamo a­vuto la riunione col governo, con il nuovo ministro agli Affari Regionali Mariastella Gelmini e tutti i presidenti, l’argomento sono state le norme Covid. NUOVE LINEE GUIDA Ma abbiamo parlato anche di quello che dovrà essere il nuovo Dpcm del prossimo 5 marzo. La nostra posizione è questa: che vi sia un tagliando rispetto approccio e parametri, vi­sto che abbiamo un anno di esperienza in merito all’e­mer­­genza Coronavirus ho chiesto che il Cts venga rivisto e rafforzato e che diventi autorevole al punto da avere uno speaker, un portavoce, per evitare dichiarazioni e contro dichiarazioni e quella confusione che si è vista fino ad oggi. Credo sia doveroso rivedere i parametri, noi ci riferiamo all’Rt, ad esempio, ma lo valutiamo vecchio di 2 settimane. Il vero tema sono terapie intensive e ricoveri in area non critica. Misure re­strittive fatte dalle Regioni: ho chiesto che vengano fatto in intesa con il ministro. Ci incontreremo più frequentemente cl governo, ci siamo impegnati a costruire insieme questo Dpcm e spero che sia l’ultimo e che poi si esca dalla pandemia. VACCINAZIONI “Le vaccinazioni stanno dando i primi effetti sia sulle Rsa che sui focolai ospedalieri” ha affermato il governatore del Veneto. “Siamo tutti d’accordo che i vaccini sono la via d’uscita. Io spero che il premier Mario Draghi ci possa dare una mano per rimpinguare le scorte di vaccini. Tutta la squadra veneta, se avessimo vaccini a sufficienza, può fare 50 mila vaccini al giorno. Ad oggi ne facciamo 20 mila al giorno. Superata questa prima fase di difficoltà dovremmo avere più vaccini, speriamo arrivino ve­locemente. Di certo una Re­gione e un Paese Covid Free possono andare sul mercato con una forza maggiore”.

Il presidente ha affrontato anche il capitolo che riguarda la trattativa, ormai sfumata, per l’acquisto di 27 milioni di vaccini. “Ora le carte le hanno in mano le autorità e verificheranno. Coi nu­meri dei lotti abbiamo una tracciabilità dei vaccini, per adesso ancora non li abbiamo, ma ora la partita è gestita a livello nazionale. Il dottor Luciano Flor (direttore ge­nerale della sanità veneta, ndr) non aveva firmato contratti né nulla, questo ci te­niamo a precisarlo. Chiarire se questo mercato parallelo dei vaccini c’è o non c’è è fondamentale”. LE SOLUZIONI Rendere libere le licenze dei vaccini? «Questa è una visione etica e molto romantica”, ha commentato Zaia. “Tutti condividiamo questo concetto ma stiamo parlando di aziende private che hanno investito e producono, e non sono io a fare queste leggi, sono questioni che non competono le Regioni”. La trasmissione Piaza Pulita ha mostrato una mail di Flor in merito ai ‘vaccini extra’. “L’ho vista pubblicata anche su qualche testata – ha spiegato Zaia – ho chiesto al dottor Flor e mi ha detto che è la richiesta fatta e concordata col commissario all’emergenza Domenico Arcuri per richiedere il numero dei lotti di vaccino ed è un taglia e cuci di una lettera vera. Io non ho avuto contatti con nessuno, bisogna parlare con il dottor Flor e questa è una corrispondenza del dottor Flor”.