“Questi contagi rientrano nelle dinamiche classiche di epidemia da Chikungunya. Non ci sono forti preoccupazioni”, sottolinea Gobbi, che è anche professore associato di Malattie Infettive all’Università di Brescia. Non è trasmissibile da uomo a uomo. La trasmissione della Chikungunya non avviene da uomo a uomo, ma attraverso la puntura della zanzara Aedes albopictus (comunemente conosciuta come zanzara tigre), che si è a sua volta infettata pungendo un soggetto malato. E’ una malattia benigna. “La Chikungunya è una malattia sostanzialmente benigna”, sottolinea Gobbi. “E’ caratterizzata da febbre e dolori alle articolazioni che in alcuni casi possono persistere per vario tempo, rendendo necessaria la somministrazione di farmaci antinfiammatori o di cortisone. Gravi complicanze sono molto rare e si registrano soprattutto in soggetti anziani e immunodepressi”. All’insorgenza di febbre senza sindromi respiratorie, mal di gola o sintomi urinari è importante rivolgersi al proprio medico o a un pronto soccorso per una diagnosi tempestiva e mettersi in isolamento al fine di evitare la diffusione del virus. Le febbri estive possono essere sintomi non solo di Chikungunya, ma anche di West Nile e di Dengue, virus sempre trasmessi da zanzare. Prevenzione. Non esistono farmaci specifici e il vaccino non è disponibile in Italia. L’unica prevenzione possibile è la protezione dalle punture di zanzara, usando zanzariere e repellenti con una percentuale di prodotto di almeno il 20%. Inoltre bisogna eliminare qualsiasi ristagno di acqua per evitare la proliferazione degli insetti. La zanzara tigre punge di giorno, mentre la Culex (la più comune) di sera e di notte. Non solo Chikungunya. Il Chikungunya non è il solo virus di origine tropicale (è autoctono in Asia, Africa e Sudamerica) trasmissibile alle nostre latitudini a causa della presenza della zanzara tigre, originaria del continente asiatico e arrivata in Italia, a Genova, nel 1990 dagli USA con un carico di copertoni. Gli altri virus sono quelli della Dengue (dall’inizio dell’anno in Veneto è stato registrato un solo caso autoctono e 20 da importazione) e lo Zika (nessun caso nella nostra regione). E’ invece presente in Italia dal 2008, il virus West Nile, trasmesso dalla zanzara Culex. Attualmente sul territorio regionale sono stati notificati 77 casi, con 16 pazienti che hanno sviluppato la forma neuro-invasiva. Nell’80% dei casi le infezioni da West Nile virus sono asintomatiche, il 20% si manifesta con sintomi simil-influenzali, mentre solo nell’1% dei casi viene interessato il sistema nervoso centrale. Nella percentuale di 1 su mille le complicanze dell’infezione possono portare al decesso. Le forme più gravi (meningiti e meningoencefaliti) colpiscono in genere persone immunodepresse come gli anziani o coloro che sono affetti da alcune patologie. A differenza di quanto accade per il Chikungunya e il virus della Dengue, per il West Nile la zanzara Culex anche se punge una persona infetta non è in grado di trasmettere il virus. MB