E’ bello “Scrivere per amore”. Club di Giulietta, ultimo atto I finalisti del concorso letterario

Parlare d’amore attraverso la scrittura: da 24 edizioni il Premio letterario internazionale “Scrivere per Amore” è dedicato alla forza e alla complessità del legame amoroso, e non a caso trova le sue radici nella città dell’amore, Verona, per iniziativa del Club di Giulietta. E con l’inizio dell’autunno, a Verona, si riaccende la 24^ edizione del Premio, organizzato dal Club di Giulietta e il Comune di Verona, in partnership con la Fondazione Pordenonelegge e con Crédit Agricole FriulAdria. “Questa edizione del concorso letterario si caratterizza proprio per il nuovo impulso che il Comune di Verona e il Club di Giulietta hanno concordemente deciso di dare alla manifestazione” evidenzia l’assessore alla Cultura Francesca Briani “un potenziamento che vede nella collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge una dei momenti più qualificanti; Verona e il suo mito per eccellenza lo meritavano”. Ecco i tre finalisti che si contenderanno il titolo: sono Anne Cathrine Bomann con “L’ora di Agathe” (Iperborea), Romolo Bugaro con “Non c’è stata nessuna battaglia” (Marsilio) e Stefania Bertola con “Divino amore” (Einaudi). Lo ha deciso la Giuria tecnica della 24^ edizione di Scrivere per Amore, composta da Roberta Camerlengo, Roberta Cattano, Maria Teresa Ferrari, Massimo Galli Righi, Guariente Guarienti, Francesca Arduini, Massimo Mamoli, Vera Meneguzzo, Margo Ongaro, Nicola Pasqualicchio, Federica Sgaggio, Paolo Valerio. Se del romanzo dell’autrice danese Anne Cathrine Bomann la Giuria ha apprezzato “lo scorrere veloce della narrazione sul ritmo lento di un innamoramento inaspettato, ingenuamente irruente; la non banale narrazione dell’amore che esplode, irrompe e sconvolge nella tarda età le granitiche abitudini del protagonista”, delle pagine di Romolo Bugaro evidenzia “l’impianto complesso, con un io narrante diverso a ogni capitolo e vari punti di vista nella ricostruzione della vita di un gruppo di ragazze e ragazzi padovani,”. E Stefania Bertola ha convinto invece la Giuria per la sua “carrellata sull’ottovolante dell’amore e dei suoi magici intrecci che conducono il lettore in una trama a volte gaudente, ma credibile e leggibile fino allo, scontato, ma atteso lieto fine. .