E Verona ospita la tomba di un papa In Duomo sono conservate le spoglie di Lucio III morto in città nel 1185 all’età di 87 anni

Quanti, nella Verona che accoglie papa Francesco, sanno che, nella nostra città, è sepolto un papa? Si tratta di Lucio III, Ubaldo Allucignoli da Lucca. Fu pontefice dal 1181 al 1185. Era il 1184, quando, a 86 anni, venne a Verona. Alla sua morte, l’anno dopo, si è celebrato, sempre a Verona il conclave che ha eletto Urbano III: terrà qui la sede papale fino al 22 settembre 1187.
Lucio III era giunto a Verona, dove fu accolto con grande gioia, per scappare dalle continue e violente sommosse delle fazioni popolari di Roma. Anti-imperiale, subì le angherie dell’imperatore Federico Barbarossa, che voleva l’eredità di Matilde di Canossa, ma non cedette.
Con il papato, Verona ebbe un periodo di intensa attività. Venne indetto un sinodo che si tenne dal 1 agosto al 4 novembre del 1185, alla presenza dell’imperatore, per sanare i contrasti politici e per condannare le nuove eresie. In poco più di un anno, Lucio III pubblicò più di 400 documenti. La morte lo colse il 25 novembre 1185, a 87 anni. Le esequie furono assai solenni: oltre a una folla numerosa di veronesi, intervenne anche il Barbarossa. La salma del papa venne sepolta in Duomo, davanti all’altare maggiore, coperta da una lastra tombale che lo raffigurava disteso, con i paramenti e la tiara, affiancato da due angeli con l’incenso e da un chierico prostrato per baciargli i piedi. Ai lati un’iscrizione in latino.
Dopo quattro secoli, nel 1584, quando per volontà del vescovo Matteo Maria Giberti venne costruito il tornacoro dall’architetto Michele Sanmicheli, il sepolcro di Lucio III rimase dov’era, ma fu coperto da un’altra lastra per porlo al livello del nuovo pavimento, con l’aggiunta di due epigrafi, dello stemma papale e delle chiavi a triregno.
Della prima lapide si perse la memoria, ma il 25 febbraio 1879, quando un uragano fece cadere sulla tomba di Lucio III un muro, la lastra cinquecentesca venne spezzata e così fu scoperta la pietra tombale del 1185, anch’essa rotta. Fu così trovato il corpo del papa con parti dei paramenti, oltre a un anello, varie pietruzze e fili d’oro (oggi conservati al Museo canonicale). Le ossa del papa furono ricomposte e rimesse nella stessa tomba davanti all’altare maggiore con lo stemma, le chiavi e una breve iscrizione: Ossa Lucii III, pont.max (Ossa di Lucio III, sommo pontefice).
Invece, l’antica lapide fu incastrata nel muro laterale della cappella di Sant’Agata, in fondo alla navata destra vicino all’altare maggiore.
Dunque, la tomba del papa è ancora oggi davanti all’altare maggiore. Chissà quante volte abbiamo calpestato le sue ossa, senza saperlo.