Federconsumatori, tocca a Framba A causa del Covid l’associazione impegnata sul fronte delle truffe e dei vaccini

Non occorre essere medici o infermieri per avere il Covid tra i nemici giurati. «Per la nostra associazione di consumatori, il fronte più caldo su cui lavorare per il 2021 sono le conseguenze socio-economiche della pandemia». Parola di Maurizio Framba, appena nominato nuovo presidente di Federconsumatori Verona. Vent’anni di incarichi sindacali nella Fisac Cgil, il sindacato dei bancari e degli assicurativi, e otto in NIdiL Cgil, quello dei lavoratori atipici, Framba è stato scelto all’unanimità dal direttivo di Federconsumatori, riunitosi venerdì alla presenza del presidente nazionale Emilio Viafora. Succede ad Alberto Mastini, per 12 anni al timone dell’associazione di via Settembrini 6.
«Si tratta di un cambio nel segno della continuità», assicura Framba, che ringrazia Mastini per aver «plasmato e strutturato l’associazione grazie al suo impegno e alla sua professionalità rendendola, negli anni, punto di riferimento sul territorio, con i suoi sei sportelli tra Verona e provincia. Proseguiremo dunque», promette il neoeletto, «con la consueta attenzione alle problematiche individuali e a quelle collettive dei cittadini, con consulenze ad hoc anche grazie al supporto dei nostri legali».
NUOVE EMERGENZE.
E i fronti aperti per Federconsumatori non sono pochi, a cominciare dal più recente e più “caldo”, quello causato dall’emergenza coronavirus, come testimonia il presidente nazionale Emilio Viafora: «In questo periodo siamo in campo con una diffusa opera di informazione per l’accesso al piano vaccinale oltre che per contrastare il sovraindebitamento delle famiglie, cresciuto in ragione della crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Quotidiano, poi, è il nostro impegno per vigilare e segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato le nuove tipologie di truffe legate al Covid: da quelle sui falsi dispositivi sanitari presentati come in grado di fermare il virus, alla speculazione sui vaccini contraffatti. Stiamo facendo infliggere multe pesanti a tanti operatori che mettono in atto questa forma di illegalità, ancor più condannabile perché gioca sul dramma che il Paese sta vivendo».
A Verona, nel dettaglio, in conseguenza della pandemia «sono moltissime le pratiche che abbiamo intrapreso negli ultimi mesi, a seguito delle richieste di rimborso per servizi non effettuati, dai trasporti aerei e su rotaia ai pacchetti vacanze», prosegue il neopresidente di Federconsumatori Verona Maurizio Framba. «In questo 2021, invece, si apriranno nuovi ambiti di intervento perché molti cittadini non riescono a far fronte alle rate di mutui e finanziamenti. Ecco perché abbiamo sottoscritto accordi con Abi e Assofin per gestire il sovraindebitamento, con l’obiettivo di consentire la rimodulazione delle rate per chi è in difficoltà».
Nell’agenda di Framba, anche una rinnovata attenzione all’aspetto educativo e informativo, a partire dal tema dell’energia. «Con l’abolizione del mercato tutelato di luce e gas (un emendamento alla manovra fiscale dovrebbe far slittare la scadenza da luglio 2020 al 1° gennaio 2022, ndr), assisteremo alla nascita di nuove società e offerte che potrebbero risultare poco chiare per i potenziali clienti. Serviranno consapevolezza e conoscenza dell’argomento per fare le scelte giuste. Ecco perché», conferma Framba, «abbiamo in cantiere iniziative di informazione ed educazione del consumatore».
CENTINAIA DI ASSISTITI.
Il bilancio degli ultimi mesi, riassunto invece dal presidente uscente Alberto Mastini, registra «oltre un centinaio di pratiche istruite a sostegno delle persone che hanno fatto ricorso al Fir (fondo indennizzo risparmiatori) in seguito al fallimento di Veneto Banca, della Banca Popolare di Vicenza e di altri istituti di credito; altrettante quelle relative a rimborsi a seguito dello scandalo dei diamanti, venduti da alcune banche a prezzi gonfiati». Mentre il 2021 è iniziato all’insegna dell’ennesima clinica dentistica “low cost” che ha dichiarato fallimento: «Diversi i casi per i quali siamo intervenuti per richiedere la sospensione delle rate dei finanziamenti già accesi e per l’insinuazione al fallimento della società. Inoltre abbiamo iniziato a seguire la vicenda dei buoni fruttiferi postali: molti clienti potrebbero infatti aver diritto a interessi più alti di quelli riconosciuti da Poste al momento della liquidazione», conclude Mastini.