“Finocchiaro se n’è andato? E’ una sconfitta di Sboarina” "E comunque sono tardive, doveva andarsene molto tempo fa"

Un fulmine a ciel sereno, le dimissioni di Finocchiaro da presidente dell’Agsm. Un fulmine che, ovviamente, ha scatenato reazioni da parte di tutte le forze politiche. “Riteniamo le dimissioni di Finocchiaro un atto dovuto e, anzi, tardivo” dice Michele Croce, ex presidente di Agsm.
“La vendita di Agsm alla milanese A2A non avrebbe portato alcun vantaggio per Verona ed è stata tentata violando le norme di legge sulle gare europee. Ciò lo abbiamo dimostrato addirittura intervenendo e vincendo un ricorso cautelare proprio contro A2A (ordinanza TAR Lombardia n. 869 del 26/06/2020).
Siamo stati costretti a formalizzare nei confronti del dott. Finocchiaro e del sindaco di Verona esposti e denunce, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti ed all’ANAC, oltre che diffide dal proseguire l’illecito percorso di fusione, l’ultima delle quali proprio poche ore fa, il 4 agosto.
Per tutti questi motivi, nella qualità di cittadini di Verona e, quindi, di azionisti di Agsm, prima ancora di past president di questa gloriosa società, accogliamo le dimissioni del dott. Finocchiaro come atto dovuto e finale di una gestione arbitraria e contra legem, che la Giustizia non tarderà in ogni caso a certificare”.
Sulla medesima linea le parole di Ugoli, segretario del Pd, condivise dai consiglieri La Paglia, Benini e Vallani. “Le dimissioni di Finocchiaro erano inevitabili, non avendo più maggioranza in cda già da giugno, ma rappresentano un grave danno per la città, in quanto bloccano un percorso di rafforzamento della nostra principale multiutility, Agsm, di cui c’è ancora assoluto bisogno, anche dopo l’avvio del processo di fusione con Aim.
Di questa sconfitta il Sindaco deve assumersi tutte le responsabilità e trarne le conseguenze: diversamente da quanto promesso in consiglio comunale, non ha saputo garantire una maggioranza e un percorso adeguatamente trasparente ad un processo di crescita che avrebbe dovuto coinvolgere e riflettersi su tutta la città.
Ora Sboarina deve trovare una soluzione per portare avanti, fino alla gara pubblica, il confronto tra le offerte arrivare da A2A, Hera, Alperia e Dolomiti Energia. Altrimenti non gli resta che prendere atto dell’ennesimo grave fallimento e mandare a casa l’intera maggioranza”, conclude la nota del Pd.
Sulle dimissioni di Finocchiaro anche l’intervento di Orietta Salemi, Italia Viva. “Le dimissioni di Finocchiaro rappresentano l’ennesimo atto di una città ormai votata alla paralisi di iniziative e un’opportunità persa a causa di veti e controveti che rispondono solo a logiche provincialiste. Se la politica abdica al suo ruolo, non c’è crescita e sviluppo, non c’è futuro. La politica è responsabilità e coraggio: questa amministrazione, assodata la correttezza di una procedura, doveva uscire dalla miopia di una non scelta, ma “il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, come diceva Manzoni. Così i professionisti se ne vanno e la città è sempre più povera”.