Fondazione Arena, ecco l’Aida. Sulla webTV, domani, ore 12 E’ l’opera del 2013, una regia avveniristica. Uno show di straordinaria suggestione

Domani alle ore 12.00 il palinsesto della webTV di Fondazione Arena arena.it/tv si arricchisce di un nuovo contenuto premium: Aida di Verdi, proposta nell’innovativa messa in scena che ha inaugurato il Festival del Centenario firmata dal team artistico catalano La Fura dels Baus.

Dopo i Carmina Burana del 2019 con Ezio Bosso e l’elegante allestimento del 2014 di
Un Ballo in maschera con la regia di Pier Luigi Pizzi, da domani il palinsesto della webTV di Fondazione Arena propone tra i contenuti on demand l’avveniristica regia dell’Aida verdiana ideata nel 2013 da Carlus Padrissa e Àlex Ollé, con l’assistente alla regia e coreografa Valentina Carrasco, le scene di Roland Olbeter, i costumi di Chu Uroz e il lighting design dell’areniano Paolo Mazzon.
L’innovativo allestimento che ha visto debuttare in Arena la Fura dels Baus, alla sua prima volta anche con la regia del titolo verdiano, è ricco delle più spettacolari tecnologie scenotecniche e offre una nuova lettura dell’opera in cui si fondono la passione e l’attrazione per l’antico Egitto con la forza illimitata del progresso. In scena, insieme agli interpreti principali, si alternano 175 artisti tra comparse, mimi e figuranti, 164 coristi, 40 ballerini, oltre alla sfilata di suggestivi animali meccanici, 3 cammelli e 1 elefante, per raccontare più di una storia con lo sguardo rivolto al futuro dell’opera in Arena.
Sul podio il M° Omer Meir Wellber dirige un cast di grandi interpreti verdiani: Hui He dà voce alla protagonista Aida, a fianco dell’amato guerriero Radamès di Fabio Sartori. La rivale Amneris è Giovanna Casolla, mentre Ambrogio Maestri veste i panni del re Amonasro.
Completano il cast: Adrian Sampetrean come Ramfis; Roberto Tagliavini nei panni del Re; Carlo Bosi come Messaggero ed Elena Rossi come Sacerdotessa. In scena i complessi artistici – Orchestra, il Coro preparato da Armando Tasso e Corpo di ballo diretto da Maria Grazia Garofoli – e tecnici areniani.