FONDAZIONE ARENA … O COSÌ … O POMÌ di Achille Ottaviani

Per chi non l’avesse ancora capito, la “pacchia” che per tanti anni ha goduto l’ex Ente lirico, poi Fondazione Arena, è finita per sempre. I sindacati possono urlare e dare aria ai denti quanto vogliono.  Il piano di risanamento che il commissario Fuortes gli ha presentato è l’unica strada percorribile. Da aggiungere che se nei decenni passati non ci fossero state gestioni folli, forse oggi la Fondazio­ne Arena non sarebbe nelle condizioni in cui si trova. La proposta di Fuortes è reale, concreta e innovativa e soprattutto può dare accesso alla Fondazione alla legge Bray. Verrebbero risparmiati alcuni milioni e l’“Arena” diventerebbe  un’impresa a tutti gli effetti, non più un pozzo senza fondo. Per farlo due mesi all’anno di chiusura, via il corpo di ballo e contratti part-time. Pagamenti degli integrativi solo al raggiungimento del pareggio di bilancio. Per il regno del bengodi che è stata la Fon­dazione, è una cura molto dimagrante. Ripetiamo che rimane l’unica strada percorribile nelle condizioni in cui oggi si trova. Insomma o si mangia questa minestra o si salta la minestra.