Formolo e Viviani, settimana perfetta Il ragazzo della Valpolicella primo a Bassano. Lo sprinter della Ineos si impone in Cina

La settimana perfetta. Una manna per il ciclismo veronese. Ottobre è il mese che, da sempre, chiude la stagione agonistica del ciclismo professionistico, è il mese del Lombardia, la grande classica italiana vinta per il terzo anno consecutivo dal fenomeno sloveno Tadej Pogacar, ma gli orizzonti si allargano, ora il ciclismo non conosce confini e nemmeno date di inizio e fine. Ma la settimana tutta veronese resta scolpita negli annali. Giovedì scorso la grande kermesse del ciclismo mondiale si dà appuntamento in Cina per il Tour of Guangxi, evento di livello World Tour. Prima tappa di poco oltre i 135 chilometri adatta alle ruote veloci. E tra tutte spunta quella di Elia Viviani. Lo sprinter della Ineos Grenadiers si impone sul traguardo di Beihai, dimostrando ancora una volta di reggere l’urto delle nuove generazioni visto che alle sue spalle termina il fortissimo velocista friulano Jonathan Milan, già vincitore di tappa e di maglia ciclamino all’ultimo Giro d’Italia. Per il ragazzo di Vallese di Oppeano vittoria numero 90 in carriera e, soprattutto, braccia alzate al cielo quattro anni dopo il successo del 2019 alla classica di Amburgo. Un trionfo che sa di riscatto dunque per il veronese. “Ho sempre pensato di essere ancora in grado di vincere volate in gare World Tour – commenta Elia – Anche se ho dovuto aspettare davvero tanto per un’altra vittoria a questo livello”. Viviani ha ancora tanta voglia di continuare a combattere. “Nell’ultimo periodo non sono stato granché fortunato, ma stavolta ho fatto vedere che posso ancora eccellere al massimo livello”. Se c’è dunque la firma di Viviani nell’ultimo atto delle corse World Tour, si parla ancora il dialetto veronese nella corsa che ha chiuso la stagione agonistica sul suolo nazionale. La Veneto Classic by Credit Agricole con arrivo a Bassano del Grappa vede la vittoria di Davide Formolo. Il ragazzo di San Rocco di Marano, stacca tutti nel finale e ben coperto alle spalle dal compagno di squadra, lo svizziero Hirschi, giunge sul traguardo a braccia alzate conquistando il sesto successo di una carriera impreziosita da vittorie di spessore come la Coppa Agostoni di un mese fa. “Bello andare in vacanza in questa maniera, con una doppietta di squadra per giunta – commenta Formolo – L’anno scorso avevo fatto secondo, volevo migliorarmi, anche perché questa la considero la mia corsa di casa. La settimana scorsa al Lombardia non ero riuscito a fare bene il mio lavoro per Pogacar e mi è dispiaciuto davvero molto, ma oggi stavo bene. Il ciclismo è questo, a volte va bene a volte va male. Nel finale ho semplicemente dato tutto nell’ultima salita – aggiunge – Sono stato sempre in testa per tutta la corsa, facendo attenzione alle varie azioni che si stavano formando in gara e ho speso tutto in vista del finale. Nel finale ho parlato con Hirschi a dieci chilometri dall’arrivo e mi ha detto di attaccare, ché lui avrebbe seguito chiunque avrebbe provato a seguirmi. È davvero un bel modo per concludere la stagione e farlo così vicino a casa è davvero bello”.
Mauro Baroncini