“Giovani e solidarietà”: dalla “Quarto Savona Quindici” il messaggio alla comunità veronese

Erano le 17:57 del 23 maggio 1992 quando la Fiat Croma blindata con a bordo Giovanni Falcone veniva fatta saltare in aria sull’autostrada Trapani-Palermo, all’altezza dello svincolo per Capaci – località da cui ha preso il nome la strage in cui persero la vita il magistrato, sua moglie Francesca Morvillo e i tre poliziotti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

“Quarto Savona Quindici” è la sigla radio con cui ancora oggi vengono identificati i resti di quell’auto che, grazie alla tenacia di Tina Montinaro – moglie di Antonio Montinaro – continuano a viaggiare per l’Italia, a riprova del fatto che la legalità non può essere fermata e a perenne memoria del sangue versato per mano mafiosa. Un simbolo che oggi è stato esposto a Verona, in piazza Bra; la teca è stata scoperta questa mattina, di fonte a numerose Autorità civili e militari cittadine, dal Prefetto Demetrio Martino e dal Questore Roberto Massucci che ha voluto ricordare e far rivivere la Quarto Savona Quindici simulando una chiamata radio a cui il pubblico presente ha risposto “Avanti”, dando voce, ancora una volta, alle vittime di quella strage mafiosa, la cui storia e il cui ricordo rimane. Al loro fianco per tutto il tempo c’è stata Tina Montinaro che, da oltre trent’anni, tiene viva la memoria di quanto è successo rivolgendosi ai giovani.

Dal luogo in cui è stata esposta la teca, emblema del sangue versato, alcuni poliziotti della Questura di Verona si sono recati in un luogo che è, invece, simbolo del sangue donato: a testimonianza della solidarietà della Polizia di Stato all’interno della propria comunità, gli agenti, insieme all’Associazione DonatoriNati e al Gruppo AVIS hanno raggiunto l’Ospedale di Borgo Trento per donare il sangue.

La cerimonia di scopertura della “Quarto Savona Quindici” ha dato inizio ad una giornata all’insegna dell’educazione alla legalità proseguita, poi, con un incontro con circa 200 studenti che si è tenuto presso la Fucina Culturale Macchiavelli: “Non ci avete fatto niente. Giovanni Falcone, ieri, oggi e domani”. In questa occasione, il Questore, Tina Montinaro e il Direttore della Scuola Allievi Agenti di Peschiera del Garda hanno coinvolto i giovani, primi destinatari del messaggio lasciato e tramandato dalle vittime di quella strage: “ragazzi” – ha proseguito la Sig.ra Montinaro – “che come voi, a quei tempi, hanno fatto una scelta”. Parlando del fulgido esempio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, Tina ha ribadito l’importanza di scegliere la giusta strada da percorrere. “Dobbiamo decidere da che parte stare, dobbiamo trovare il coraggio di fare una scelta per diventare parte attiva all’interno della comunità in cui viviamo, per costruire i valori su cui si fonda la convivenza civile”: è questo il messaggio principale rivolto ai giovani, più volte definiti come primi responsabili nella costruzione della società di domani.

Oggi pomeriggio, proseguirà il percorso educativo legato alla Quarto Savona Quindici che sarà visitata da i ragazzi di “Casa di Deborah”.