Gli ostacoli per Raffaele. La produzione industriale veronese nel 3° trimestre La ripresa supera i livelli di pre pandemia, ma il presidente di Confindustria Boscaini è abituato ad analizzare le possibili difficoltà, a partire dall’aumento dei prezzi dell’energia

“Il nostro Paese si trova in un momento storico straordinario. Come ha detto anche la presidente Von der Layen, l’Italia sta crescendo con una spinta che non ha eguali nell’ultimo secolo. Nel corso dell’anno la nostra manifattura ha recuperato stabilmente i livelli di attività precedenti lo scoppio della pandemia, mostrando una capacità di reazione allo shock del tutto nuova e, a differenza di quanto accaduto di fronte alla precedente crisi economica del 2008, è diventata uno dei principali motori della crescita industriale nell’Eurozona. Domanda interna sostenuta dai provvedimenti statali, basso grado di strozzature che stanno colpendo le catene globali del valore, un sistema produttivo che aveva già subito una selezione e consolidamento nella precedente crisi economica, sono i fattori che caratterizzano questo risultato.  Un risultato che notiamo anche nel nostro territorio con gli indicatori che si riportano quasi tutti oltre i livelli pre – pandemia’’. Così il presidente di Confidustria Verona illustrando i dati del 3° trimestre.
La produzione industriale veronese cresce del 5,6% su base annua, risultato che supera le previsioni, che la davano a +4,17% e permette di recuperare completamente la perdita subita nello stesso periodo dell’anno precedente (-4,32%).
Le prospettive per il 4° trimestre del 2021 si mantengono molto positive e pari a +4,33%. Stabile e pari al’87% il numero di aziende che dichiara un utilizzo della capacità produttiva normale o soddisfacente. Solo il 13% di esse è insoddisfatto.
Positive le vendite con quelle verso il mercato nazionale, che sfiorano il +10%, ed europeo (+4,8%) che recuperano entrambe il gap negativo rispetto allo scorso anno. A +5,63% anche le vendite extra-Ue che sono ancora in fase di recupero.
Gli ordini crescono del 7,72%, più che raddoppiando le aspettative che li davano a +2,9% per gli ordini Italia e 3,3% per quelli dall’estero. Stabile il numero di aziende che dichiara prospettive di lavoro a medio e lungo termine (82%).
Peggiora la situazione per i pagamenti, cresce la quota di imprese che rileva un ritardo negli stessi (14% vs 9% della scorsa rilevazione). Il 94% delle aziende dichiara una liquidità buona o normale (98% nel secondo trimestre 2021).
“Ma da imprenditore- continua Boscaini- sono abituato ad analizzare anche i possibili ostacoli che potrebbero intaccare questa crescita, e perciò dobbiamo rilevare che la scarsità e l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia sono sicuramente fattori limitativi della produzione. Secondo l’ultimo report Prometeia, i rincari più intensi, in media, che si sono registrati a novembre rispetto ad ottobre hanno riguardato le materie prime destinate alla filiera alimentare e tessile/moda, rispettivamente +4.3% e +3.4%, settori che a Verona hanno un peso rilevante’’.
Resta stabile la fiducia delle imprese, invariato il numero di imprenditori che prevede nei prossimi 12 mesi di aumentare gli investimenti o mantenerli stazionari rispetto all’anno scorso (83%).
“Sul fronte delle imprese dei servizi- aggiunge- di fronte ai buoni risultati del 2021, ricordo che il turismo è un settore che ancora sta faticando. A Verona abbiamo avuto la fortuna di poter contare sull’Arena che, con il fitto calendario di appuntamenti, ha garantito una discreta stagione estiva, ma sappiamo bene che i pochi mesi estivi non sono sufficienti per riportarsi ai livelli 2019’’.
A Verona le imprese hanno in programma nei prossimi anni investimenti per 7 miliardi. “Una cifra- conclude-che potrebbe fare del nostro territorio un polo di traino per il Paese, un’occasione che non possiamo sprecare e che ci vede tutti coinvolti’’.