“Governo scorretto”. Zaia a valanga contro Conte e il dpcm “Ci hanno mandato la bozza alle 2.30 di notte, quando avevano già deciso. Hanno inserito provvedimenti privi di logica. Pensano davvero che il problema sia il pranzo di Natale coi parenti? In più nel decreto non c’è traccia dei ristori per chi ha subito danni economici. Vietano ai genitori di vedere i figli e poi tollerano le piazze piene”

“Il presidente della Liguria Gio­­vanni Toti ritiene scor­retto il governo, ché non ha coinvolto le Regioni. In effetti a noi la boz­za del dpcm è ar­rivata alle 2.30 di questa not­te. Evito com­menti, ma con­cordo con Toti”. Il commento del gover­natore Luca Zaia, però, è fin troppo chiaro. Zaia ha eviden­ziato che “non si possono met­tere sullo stesso piano pic­coli comuni, come quelli del Vene­to, e grandi realtà, per limitare gli spo­stamenti”. “La salute pub­blica”, ha sottoline­ato, “è in pe­ricolo se si spo­stano i 120 abitanti del comune di Laghi, il più piccolo del Ve­neto, così come se lasci spo­starsi libera­mente 3 milioni di abitanti del comune di Roma, che sono il doppio di quelli del Friuli Venezia Giulia. Questo non è giusto. E vorrei che me lo spie­gassero i tecnici del Cts. Non è una polemica con Ro­ma, vo­glio solo dimostrare che la nor­ma non sta in piedi”, ha sot­tolineato. “E’ un Dpcm che cre­a una guerra tra po­veri” ha tuonato Zaia. Che ha pro­se­guito: “Come Regioni ab­biamo discusso stamattina ed è pron­ta una bozza delle nostre pro­poste, che sono soprattutto quel­le di tenere conto del­l’aspetto umano: le regole imposte così sono troppo spe­requative. Si pos­sono trovare mille soluzioni per garantire la salute pub­blica, ma non mi pare proprio che quelle pre­viste dal Dpcm siano le mi­gliori. Non si sal­vaguardia cer­to la salute pubblica vie­tando il pranzo di Natale tra parenti: il vero problema è quello di puntare sugli assembramenti. Vorrei infatti vedere un ge­nitore a cui è stato vietato di vedere il figlio per natale e poi in tv si vede le immagini di piaz­ze piene: è lì che perdiamo la nostra bat­taglia contro il Co­vid. Il vero problema infatti sono gli as­sembramenti che vanno sco­raggiati con i con­trolli su questo ci si deve con­centrare e altre restrizioni lad­dove non c’è quel rischio sono inutili”. Il governatore è un fiume in piena: “La totalità delle Re­gioni hanno chiesto che vengano modificate alcune nor­me previste dal dpcm. E ciò non vuol dire che siamo ir­responsabili, anche per noi la salute viene prima di tut­to. Purtroppo la norma dice ‘sentite le regioni’ ma poi il governo, anche se le regioni non sono d’accordo su questo provvedimento decide auto­no­mamente – ha sti­gma­tiz­zato Zaia – certo, il governo ha la legittimità per farlo, e non a­scoltare i consigli di chi sta nel territorio, dopodiché sarà il po­polo a giudicare”. Il gover­na­tore è stato tranciante an­che sul fronte economico. “Nel decreto non si fa cenno ai ristori, che mancano com­ple­tamente, ed invece era pos­sibile inserirli. Non ca­pisco, al­cune attività sono di­sperate e tanti settori in crisi nera”. Caustico sul ministro dell’I­struzione Lucia Az­zolina, la quale ritiente “sba­gliata” l’auto­nomia delle Re­gioni. “Lo giu­dico un grande contributo da un politco che proviene da una regione, la Sicilia, che ha uno Statuto addirittura precostitu­zionale. “E’ difficile sentire dire un siciliano che l’autonomia è tutta sbagliata. Interessante”.