I lavoratori della sanità con le braccia incrociate Il presidio domattina davanti all'Ospedale di Negrar

Sono centinaia le adesioni al Presidio regionale organizzato davanti all’Ospedale di Negrar. Anche i lavoratori della sanità privata del Veneto incroceranno domani le braccia dalle 10 alle 13 per protestare contro il mancato rinnovo del Contratto della sanità privata, fermo da 14 anni.
Una vergogna che i lavoratori dichiarano di non voler più accettare e proseguiranno nella mobilitazione fino alla sottoscrizione definitiva del Contratto. Il 10 giugno scorso la firma della Preintesa da parte delle due Associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro ARIS-AIOP aveva fatto ben sperare ma poi era saltata, la firma definitiva.
Le associazioni lamentano scarse risorse da parte delle regioni. In Veneto la regione, il 25 agosto scorso, ha adottato una delibera con la quale assegnerà risorse, per sostenere parte dei costi del rinnovo del Contratto, ai soli imprenditori degli ospedali privati convenzionati. Sempre la stessa delibera purtroppo ha escluso da questo finanziamento tutta l’attività extraospedaliera. Tra questi i Centri di riabilitazione che in Veneto occupano un migliaio di lavoratori ed hanno un budget annuale assegnato dalla regione di oltre 27 milioni di euro.
A queste strutture dunque non arriveranno risorse. Facile immaginare che a quel punto gli imprenditori saranno tentati di applicare contratti meno onerosi svalorizzando lavoratori, attività e tutto il settore.