I veleni nell’acqua, la Bassa ha paura Torna d’attualità l’inchiesta sugli scarichi dell’azienda vicentina, da anni nel mirino

Lo studio di comunicazione The Skill – specializzato in comunicazione di crisi – promuove un confronto giornalistico su una parola abusata quanto sconosciuta: PFAS. Sono passati oltre 10 anni da quando si è diffusa la notizia che le acque dei comuni del Vicentino, del Padovano e del Veronese sono contaminate dalle sostanze organiche altamente fluorurate o composti poli e perfluorurati (Pfas), ma già da prima si sapeva che il territorio in cui vivono 300mila persone è fortemente compromesso dal punto di vista ambientale. Giovedì si torna in aula per il dibattimento in cui sono imputati 15 manager che a vario titolo secondo l’accusa sono responsabili di aver inquinato la falda acquifera del Vicentino, contaminando le acque che arrivano anche nella Bassa Padovana e nel Veronese.
Anche i giornalisti d’inchiesta si sono occupati del tema, parlando con gli scienziati del Centro nazionale delle ricerche, con i medici dell’Isde, con i gestori delle società idriche e con le mamme no-pfas che continuano a battersi a tutti i livelli perché si arrivi ad una norma europea che azzeri l’emissione nell’ambiente di sostanze perfluoroalchiliche.
Domani dalle ore 18 The Skill Group, sulla piattaforma Zoom, ha organizzato un webinar di approfondimento con Marialuisa Di Simone (nella foto) autrice del documentario “Il veleno nell’acqua” trasmesso da Rai Documentari, e Luca Bortoli, giornalista che ha realizzato un’inchiesta a puntate.