IL CONTOTERZISMO “TUTTO COMPRESO” Nell’agricoltura professionale si fa strada un nuovo fenomeno, ma le imprese chiedono riconoscimento e possibilità di accesso alle provvidenze

E’ stata un’occasione speciale per l’intero mondo agromeccanico del Veneto. Gli aderenti a FIMAV, la Federazione Imprese di Mecca­niz­zazione Agricola presieduta da Gianni Dalla Bernardina, si sono infatti dati appuntamento a Osti­glia per l’assemblea dei consigli d’amministrazione delle associazioni provinciali. Nel corso dell’incontro si è subito sottolineato un dato: mentre il numero delle aziende agricole è in costante calo sull’intero territorio nazionale, l’attività del comparto agromeccanico denota tassi di crescita positivi, segno del rilievo che i servizi in conto terzi occupano nell’ambito della moderna agricoltura professionale. Si sta infatti assistendo a un vero e proprio cambio di profilo dell’operatore agricolo tradizionale. Con l’eccezione di alcune aree agricole a minore produttività è ormai molto difficile imbattersi nella tipica figura del coltivatore diretto che aspira a fare tutto da sè. Tra le ragioni del crescente ricorso ai servizi agromeccanici, vi è senza dubbio la possibilità di usufruire di prestazioni tecnologicamente all’avanguardia. In contoterzismo rappresenta senz’altro la via più rapida ed efficace per porre rimedio alla spinosa questione dell’obsolescenza delle macchine. Dalla Bernardina ha spiegato come oramai si sta imponente il “contoterzismo tutto compreso”. Così alle imprese agromeccaniche è stato riconosciuto un ruolo specificio da una legge (la numero 6 del 2014) regionale. Il legislatore però tarda a riconoscere questo ruolo. L’auspi­cio è che si possano sanare le contraddizioni di una normativa che consente alle aziende agricole di operare in ambito agromeccanico e di ricevere sovvenzioni, mentre alle imprese agromeccaniche non è consentito di accedere a tali provvidenze. La Lombardia lo ha già fatto.

Co. Co.