Il Pd e Bertucco accerchiano la Lega “Ormai è diventata soltanto un centro di potere legato ad amicizie o inimicizie interne”

“Tre consiglieri, Roberto Simeoni, Paolo Rossi e Thomas La Perna ci hanno guardato dentro e se ne sono presto andati. Al netto della tendenza al trasformismo opportunistico che permea gran parte della maggioranza, le tre defezioni registrate in poco tempo anche nelle file del gruppo consiliare leghista a Palazzo Barbieri sono particolarmente significative in quanto contribuiscono a sfatare il mito della Lega come partito radicato sul territorio e come luogo ideale dove fare politica tra la gente”, affermano i tre consiglieri del Pd, Benini, Vallani ed Elisa La Paglia.
“Soprattutto con l’’ultima gestione Fontana-Zavarise la Lega veronese, che in città prende soltanto l’8% dei consensi, è diventata quasi esclusivamente un centro di potere dove si sale e si scende a seconda delle amicizie interne, come accaduto proprio con Zavarise che da ex assistente di Fontana è stato fatto assessore. Se n’è accorto perfino Salvini che ha provveduto a rimuovere Fontana. Un brutto segnale non solo perché impoverisce la vita pubblica cittadina ma anche perché contribuisce ad inasprire la lotta intestina per le poltrone tra le varie fazioni della maggioranza di Palazzo Barbieri condannando l’amministrazione della città all’immobilismo” concludono i tre consiglieri del Pd.

Ma non è finita, perchè anche Michele Bertucco, Sinistra in Comune, spende volentieri due parole contro la Lega. “Non finiscono di stupire i cambi di casacca all’interno della maggioranza che ora coinvolgono anche la Lega, a dimostrazione che Sboarina è legato ad una maggioranza sempre più ballerina e disponibile spostarsi ovunque ci siano migliori possibilità elettorali di vittoria o di carriera personale.
Ma l’intervento di Salvini, che ha già commissariato il commissario Fontana, ci dice anche che nella Lega scaligera i livelli di autonomia sono pressoché nulli e l’unico giochino rimasto alla Lega è quello di abbaiare al Sindaco ma senza morderlo mai, come accaduto nella vicenda Agsm-A2A quando la Lega è uscita allo scoperto contro la fusione al buio solo dopo che la strada era stata spianata dalle opposizioni”. sostiene Bertucco, che poi mette nel mirino un altro problema scottante.
“L’obiettivo principale infatti non sono le politiche comunali ma le poltrone, primariamente quella di Agsm, che il Sindaco ha appena messo in palio e viene contesa da Casali e Paternoster senza alcun riferimento al merito dei problemi che riguardano il futuro di questa azienda.