Tornando a parlare di un artista Veronese molto interessante, affascinante e allo stesso tempo enigmatico della pittura romanica in Italia, non possiamo certo tralasciare quello che viene chiamato il Primo Maestro di San Zeno. Con questa espressione si indica un maestro anonimo attivo nella città di Verona intorno alla metà del XII secolo. Il suo nome gli deriva dagli affreschi che decoravano la basilica di San Zeno Maggiore a Verona, in particolare il ciclo absidale, oggi conservato solo in frammenti. Di lui non si conosce molto, né la sua origine né il suo nome reale e l’appellativo gli è’ stato dato dagli storici dell’arte per identificare uno stile unitario. Tra le sue opere, sono da annoverare appunto gli affreschi di San Zeno Maggiore (Verona), realizzati tra il 1130 e il 1150 circa. Il ciclo pittorico comprendeva scene del Nuovo Testamento, figure di profeti e apostoli, e motivi ornamentali. di tutto ciò rimangono oggi soltanto frammenti, conservati sia in loco che al Museo di Castelvecchio a Verona. lo stile dei dipinti è caratterizzato da linee forti, marcate, di derivazione bizantina. le figure frontali, ieratiche, hanno grandi occhi fissi. C’è’ un uso ridotto della prospettiva facendo prevalere la bidimensionalità come appunto nelle pitture bizantine. I colori usati sono intensi (rossi, verdi, gialli), stesi a campiture piene. Nella scelta dei soggetti poi, c’è una forte valenza simbolica e didattica, tipica dell’arte romanica. Come già accennato in precedenza, le influenze sono date dall’arte bizantina specialmente nei modelli iconografici e nel gusto ieratico delle figure. Altra influenza possiamo ricercarla nel Romanico lombardo con attenzione alla monumentalità e alla funzione decorativa delle superfici murarie. anche l’arte ottoniana e carolingia, nella rigidità dei gesti e nell’uso delle linee forti per definire i contorni e’ presente nell’influenza sulle opere. Il primo maestro di San Zeno è considerato il primo grande pittore medievale veronese riconoscibile come personalità artistica autonoma nella tipologia delle sue opere. Con i suoi lavori, ha aperto la strada allo sviluppo della scuola pittorica veronese, che avrà continuità in quello che poi sarà chiamato il Secondo Maestro di San Zeno e più avanti nei cicli di San Fermo e di Santa Maria in Organo. le sue opere rappresentano uno dei momenti più alti dell’affresco romanico in Italia settentrionale. Quello che rimane delle sue opere, lo possiamo trovare in lacerti nella chiesa di San Zeno e al Museo di Castelvecchio.