Il Vangelo di Luca e Matteo. Il “capitano” e il “doge” smentiscono la rivalità – LE FOTO Zaia: “Devo seguire il Veneto, penso all’autonomia, non a Roma”. Salvini: “E’ un grande governatore. Con le due liste siamo oltre il 60%”. A Villafranca tutti i candidati veronesi e moltissimi veneti. Lorenzoni attacca: “Il mio avversario racconta un Veneto che non c’è”

Dall’ospedale di Padova, do­v’è ricoverato da alcuni giorni a causa del Corona­virus, Arturo Lorenzoni, can­didato governatore per il centrosinistra, ha sferrato un duro attacco al presi­den­te Luca Zaia: “Racconta un Veneto che non c’è. Mi piange il cuore dirlo, ma non è l’Eldorado. Il Veneto è im­balsamato”, ha affondato Lorenzoni. “Solo un dato sulla sanità: dal 2000 in poi i posti pubblici sono scesi del 16%. Lo definite un modello?”. Lorenzoni ha an­che fatto sapere che gli esami a cui è stato sotto­posto sono “assicuranti, ma”, ha tenuto a sottoline­are, “sono qui per la stan­chezza, per lo stress di que­sta situazione”. Ieri sera, al castello di Villafranca, Mat­teo Salvini e Zaia hanno chiamato a raccolta i can­didati e i militanti. Sul prato, distanziate, c’erano circa 1.500 persone. La grande attesa è per il “derby” tra la lista della Lega e quella del governatore. Se quest’ulti­ma dovesse staccare di molto quella del partito po­trebbero sorgere riflessioni interne al Carroccio. Se ne parla da settimane. I protagonisti però, compren­sibilmente, hanno voluto smentire l’ipotesi ancora una volta. Salvini ha detto che i problemi sono altri: “e Lega e Lista Zaia prendono da sole il 60% e Pd e Cinque Stelle, che sono insieme al governo, com­plessivamente sono al 20, i problemi li hanno loro, non io”. Lo schieramento di cen­trodestra, stando agli ultimi sondaggi pubblicati, gravi­terebbe attorno al 70%. Za­ia ha ribadito di non avere ambizioni romane: “Lo dice la mia storia. Voglio e devo seguire il Veneto. Ci sono tanti progetti, ma soprattutto la partita dell’autonomia. Noi siamo pronti da un sacco di tempo: è il governo che non si decide a chia­marci per la firma” Gian­domenico Allegri, candi­da­to consigliere per il Pd, è partito all’attacco: “ll nuovo book elettorale di Zaia, intitolato ‘l’impegno conti­nua’ e arrivato in questi giorni nelle case, sembra un depliant turistico. Il pro­blema”, ha continuato Alle­gri”, è che Zaia non è un promoter, ma il presidente di una Regione che al ter­ritorio veronese ha pro­messo opere pu

bbliche di cui ancora aspettiamo trac­cia. Ci ha usati solo come cartolina”.