Il Verona viaggia sulla strada giusta La squadra di Baroni ha superato indenne lo choc di un organico rivoluzionato

Un Verona pimpante, dinamico e aggressivo ha messo paura alla Juve che per ben due volte si è trovata a inseguire. Attività non certo all’ordine del giorno in casa bianconera. Specialmente se di fronte ci sono squadre di caratura inferiore. Il calcio, però, è bello anche perché ha l’innata capacità di ribaltare qualsiasi schema. E così è successo sabato sera al Bentegodi dove, a dirla tutta, la Vecchia Signora, a differenza di altri club di pari blasone, non ha mai avuto una tradizione particolarmente favorevole. Tanto che nel bilancio delle partite disputate in riva all’Adige i successi gialloblù superano, anche di poco, quelli bianconeri. Sabato sera, la squadra di Baroni è andata subito in vantaggio con un eurogol del fidato scudiero Folorunsho, al quale la squadra di Allegri ha risposto con un rigore di Vlahovic. Trovato il gol del nuovo vantaggio con il pimpante olandese Noslin, è arrivata l’ingenuità di Cabal a mandare i frantumi i sogni di successo. Nel finale ci ha pensato, però, Montipò a disinnescare una velenosa conclusione di Chiesa, evitando la delusione di un’immeritata sconfitta. ATTEGGIAMENTO, RITMO, INTENSITÀ
Lasciato precauzionalmente da parte Serdar, per un problema muscolare accusato a ridosso del match, Baroni ha sorpreso un po’ tutti con un 4-4-1-1. Uno schema, però, solo sulla carta attendista. I gialloblù, infatti, hanno aggredito gli avversari, mostrando ritmi alti e intensità crescente, che hanno creato non poche difficoltà ai bianconeri. Il rovescio della medaglia è stato il numero eccessivo di ripartenza concesse quando la squadra si trovava già in vantaggio, che hanno prestato il fianco a diversi duelli uno contro uno dove la Juve dispone di ottimi interpreti del ruolo. Questo, tuttavia, è anche il prezzo che paga una formazione che non vuole mai rinunciare a giocare, consapevole di tutti i rischi che ne possono derivare. TCHATCHOUA NO, CABAL NÌ
Le due caselle di esterno basso, riempite ultimamente da Tchatchoua e Cabal rappresentano, in questo momento, uno degli aspetti che più di altri necessitano di miglioramento. Il difensore belga, mostra ancora le note lacune difensive. Esterno alto di professione, si sta adattando pian piano al nuovo abito che gli ha confezionato Baroni, ma paga ancora qualche difetto di ambientamento. Sogliano ha cercato di correre ai ripari ingaggiando Centonze ma, a quanto sembra, il francese non è ancora pronto per un impiego maggiore. Dall’altra parte c’è il colombiano Cabal, che oltre ad essere un centrale di ruolo ha dalla sua la giovane età che lo può portare anche a commettere veniali peccati di ingenuità, come quello commesso in occasione del gol di Rabiot. Anche qui Sogliano non si è fatto trovare impreparato scovando il portoghese Vinagre, giocatore più esperto, già entrato in maniera più concreta nell’ingranaggio gialloblù.
LA STRADA È QUELLA GIUSTA
Dopo il pareggio ottenuto contro la Juve i gialloblù rimangono terzultimi, seppur in coabitazione con il Sassuolo, che vive quest’anno una stagione tribolata. La squadra, anche e soprattutto per merito di Baroni che ha superato quasi indenne lo shock di un organico rivoluzionato, ha già ritrovato una propria identità, dimostrandosi in possesso di tutte le carte necessarie per dire la propria in chiave salvezza. La strada è quella giusta. L’obiettivo è difficile, sicuramente sfidante, ma di questo passo assolutamente raggiungibile.
Enrico Brigi