In alto i calici, ecco il Museo del vino Sboarina: “Una grande idea per uscire tutti insieme dal deserto generato dal Covid”

Il museo del vino muove i primi passi verso una concreta realizzazione a Verona, passando da idea, proposta dal consigliere regionale Enrico Corsi, a progetto concreto. Della sua fattibilità si è discusso questa mattina in Gran Guardia, dove è stata illustrata la legge regionale per l’istituzione degli Eco Musei del Vino in Veneto e le caratteristiche della struttura museale che si intende aprire a Verona, negli spazi delle Gallerie Mercatali dell’ex mercato ortofrutticolo, davanti alla fiera.
Museo del vino. Si svilupperà attraverso un percorso esperienziale sul vino, in grado di attrarre centinaia e migliaia di visitatori nella città scaligera. Un grande volano per il comparto turistico e per l’economia del territorio veronese.
L’idea è quella di strutturare il museo per aree tematiche, come ad esempio: dalla storia del vino fin dalle sue origini ai nostri giorni; metodi e tecnologie di coltivazione della vita; geo localizzazione e le caratteristiche dei vari vini; sistemi di coltivazione e morfologia del terreno; come degustare e conoscere i vari vini i colori e i profumi; vivere l’emozione nel visitare un vigneto o una cantina con la realtà aumentata; la degustazione e l’abbinamento dei vini ai cibi locali; l’enoteca dei vini nazionali e internazionali.
Una sorta di di Vinitaly aperto 365 giorni all’anno. Il vino diventerà l’ambasciatore del territorio veronese e contribuirà a diffonderne ulteriormente nel mondo eccellenza ed importanza.
“Una idea di promozione del territorio nata prima del Covid – ricorda il sindaco – e divenuta oggi ancora più importante ed efficace per rilanciare tutta la straordinaria filiera produttiva veronese legata al vino. Dobbiamo uscire insieme dal grande ‘deserto’ della depressione economica generata dalla pandemia. Per ritornare competitivi servono idee, progetti e supporto da parte di tutti. E’ una chiamata alle armi, rivolta a tutte le realtà istituzionali ed economiche del territorio. Come avvenuto per il ‘progetto 67 colonne’ a sostegno di Fondazione Arena o per l’aumento di capitale di Veronafiere, il lavoro di squadra ed il supporto devono arrivare da tutti i principali protagonisti del tessuto imprenditoriale veronese.
.“Verona è la capitale del vino in Italia – sottolinea il Ministro Centinaio – ed è anche la migliore location per l’apertura di un museo dedicato al mondo dell’enologia. Una bellissima soluzione, a cui il Ministero riconosce il suo pieno sostegno, come la volontà di essere partner effettivo nel progetto di realizzazione.
“Oggi possiamo dire che un sogno sta diventando realtà – dichiara il consigliere regionale Corsi –. Con la determinazione di tutti possiamo veramente raggiungere l’obiettivo. Sono stato il promotore e primo firmatario della Legge Regionale del 2020, che ha previsto l’istituzione degli Eco Musei del vino in Veneto. La continua crescita d’interesse che il vino, la cultura del vino e la tradizione enologica veneta attirano su di sé, incentiverà lo sviluppo di un turismo enogastronomico importante da tutto il mondo. Verona va riconosciuta capitale enologica a livello mondiale”.

Borchia (Lega): “Un’idea avveniristica”

“Un progetto di visione per mantenere Vinitaly a Verona. Siamo già al lavoro per reperire le necessarie risorse in ambito europeo”. L’eurodeputato della Lega Paolo Borchia commenta così l’iniziativa del consigliere regionale Enrico Corsi. “Un’idea avveniristica che promuove il marchio Verona fungendo da volano a tutto l’agroalimentare del Nord-est, Corsi ha fatto un ottimo lavoro”.” L’obiettivo è ripetere quanto fatto dall’Unione per il museo di Bordeaux, che ha coperto circa un quinto delle spese attingendo dal Fondo europeo di sviluppo regionale. La chiave di volta – conclude Borchia – sarà l’aggregazione delle diverse forze, pubbliche e private, alle quali saranno richiesti sforzi per concretizzare questo importante progetto”.