Innovare il settore agroalimentare. E’ nato il Verona Agrifood Innovation Hub Partnership di attori pubblici e privati. Videomessaggio del ministro Giorgetti

Stimolare la cultura dell’innovazione nel settore agroalimentare, creando un ecosistema imprenditoriale forte e sostenibile. È questa la missione del Verona Agrifood Innovation Hub, il cui protocollo d’intesa è stato presentato e firmato sabato 18 marzo nel Centro Congressi di Veronafiere. La nuova realtà – che avrà sede proprio presso Veronafiere – è destinata a diventare il principale centro per lo sviluppo dell’agrifood in Italia e un imprescindibile luogo di incontro per imprenditori, esperti e ricercatori.
L’hub mira a favorire e diffondere la conoscenza delle soluzioni più avanzate del comparto, creando connessioni strategiche tra tutti gli attori che vi operano. L’obiettivo è rilanciare la crescita sostenibile dell’agroalimentare nel rispetto dei principi etici, valorizzando le eccellenze della filiera italiana poste di fronte alle sfide inedite dell’attuale contesto internazionale e della crisi climatica.
L’iniziativa è sostenuta da un’ampia partnership di attori pubblici e privati – Fondazione Cariverona, UniCredit, Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona, Università di Verona, Cattolica Assicurazioni e Eatable Adventures (che gestirà operativamente la struttura) – e completa strategicamente l’attività di FoodSeed, l’acceleratore di startup della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital Sgr finanziato con oltre 15 milioni di euro che promuove la crescita di giovani aziende specializzate in mercati a elevato potenziale.
Il Verona Agrifood Innovation Hub punta a promuovere l’imprenditorialità nel settore agroalimentare, creando occupazione di qualità e innescando percorsi di crescita sostenibili e duraturi. Lo sviluppo, che verrà catalizzato dalla struttura, avrà ricadute positive su tutto il sistema, sia a livello locale che nazionale, e contribuirà a migliorare la competitività dell’industria italiana.
I dati confermano che l’Italia è ormai pronta a trainare lo sviluppo tecnologico del comparto, anche su scala globale. Nel 2022 il mercato delle colture 4.0 valeva circa 2,1 miliardi di euro, con una crescita del 31% sul 2021 (Osservatorio Smart AgriFood). Anche gli investimenti che mirano ad accelerare la transizione tecnologica sono consistenti: secondo il Venture Capital Monitor della Liuc Business School, le operazioni chiuse da fondi venture capital nell’ambito dell’agrifoodtech hanno sfiorato i 270 milioni di euro nel biennio 2020-2021, mentre l’anno scorso il settore si è posizionato tra i primi per quantità di risorse investite.
Era stata annunciata anche la partecipazione del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che però si è limitato a inviare un videomessaggio in cui parla di “un importante risultato per l’ecosistema di Verona, per lo sviluppo del venture capital e per il suo ruolo di abilitatore nell’innovazione tecnologica delle filiere produttive’’. Aggiungendo che “le startup sono uno dei principali veicoli per i processi di trasformazione e di modernizzazione di un’economia matura come quella italiana”.
Il ministro ha concluso il videomessaggio sottolineando come , “la forza del settore agroalimentare è un fattore di orgoglio, ma serve sempre fare un passo in avanti, e qui entra in gioco l’effetto propulsivo che le nuove imprese possono apportare: Verona, una delle principali aree industriali d’Europa, può diventare un modello da replicare, grazie a un ecosistema pronto ad accogliere le opportunità che costruiremo”.