“L’11 giugno sarà quasi un liberi tutti” Zaia: “Se c’è l’ok agli stadi...”

“Ho visto che l’11 giugno ci sarà l’inaugurazione degli Europei di calcio con lo stadio aperto (almeno il 25% della capienza massima, ndr), a Roma, per Italia-Turchia… Liberi tutti allora? Entreranno 20 mila persone all’Olimpico. Immagino che l’11 di giugno sia la parte finale della “liberazione”. Lo ha affermato in conferenza stampa il governatore del Veneto Luca Zaia, il quale si è detto convinto che sia “inevitabile andare verso una fase di convivenza con il virus”. “Chi la volesse leggere in maniera maldestra”, ha aggiunto, “potrebbe dire che sto parlando male di questa apertura. Invece dico: ‘Bene, prendiamo atto che l’11 giugno siamo aperti, vediamo di capire strada facendo cosa si può aprire in questi 60 giorni’”. E’ chiaro che la riapertura degli stadi non potrà che portare anche alla normalizzazione, almeno parziale, anche delle altre attività, altrimenti la contraddizione non reggerebbe. “Il trend dell’infezione a livello regionale”, ha evidenziato Zaia, “sia nei ricoveri che nelle terapie intensive, si sta abbassando, anche se ci sono comunque oltre duemila persone in ospedale.

L’infezione sta scendendo”, è andato avanti il governatore, “importante è la terapia intensiva, che in questa fase ha galoppato mantenendo più arretrata l’area non critica che invece a dicembre era schizzata”. Facciamo il consueto punto sul bollettino. Sono quasi 8.842.741 i tamponi effettuati in Veneto fino a oggi. Nelle ultime ventiquattro ore i nuovi contagi sono 1.081 , con in­cidenza del 2,67% (circa la metà di quella nazionale) su 40.474 tamponi. Il numero degli attualmente positivi ca­la a 29.442 per un totale di 397.758. I ricoveri Covid scendono a 2.013 (-63), di cui 277 (-8) in terapia intensiva e 1.736 (-55) in area non critica, mentre le terapie intensive non Covid sono 276. Si registrano 24 nuovi decessi per un totale di 11.018 dall’inizio dell’epidemia, mentre il numero dei dimessi totali è di 19.230. Capitolo vaccini. “Sulla vaccinazione”, ha detto Zaia, “abbiamo dei problemi, questa settimana chiu­­diamo con gli over 80, ma la gestione, al di là delle prenotazioni, va a macchia di leopardo”. Alcuni sindaci, ha aggiunto, “non ci hanno risposto nonostante siano stati interpellati più volte. Abbiamo qualche ‘disperso’, probabilmente ci sono problemi sulle liste o c’è chi si aspetta vaccinazioni a casa, ma risolveremo. Alle Regioni su Joh­nson­&Joh­nson non è stato detto nulla. ll vaccino va, basta una dose sola, io tifo per questo vaccino, non c’è bisogno del ri­chiamo. Se ci fosse stato da subito avremmo raddoppiato le persone inoculate. C’è una crisi dei vaccini che fa paura, noi abbiamo messo in piedi una Ferrari e corriamo come un’utiliaria. Chiedo che Draghi prenda in mano la cosa, ci sono persone che si propongono per vendere vaccini poi se non sono affidabili si lasci perdere sennò si agisca in autonomia. Continuo a dire al premier Mario Draghi”, ha tenuto a precisare Zaia, “che prenda in mano personalmente il dossier sulla ricerca dei vaccini che convochi i mediatori: non è un reato perché stiamo parlando della salute dei cittadini. Poi, potremo anche non comprarli, ma almeno sa­premo se veramente ci sono vaccini sul mercato”.