La Capitolare con ArtVerona.

Dal 10 al 26 ottobre, nella cornice della Biblioteca Capitolare di Verona, tra i luoghi simbolo della memoria scritta occidentale, va in scena Wounded Words Wounding Words. La mostra, curata da Marta Cereda e organizzata da ArtVerona, presenta una serie di opere che mettono in luce il valore rivoluzionario della parola, provenienti sia da collezioni private sia dalle gallerie che partecipano alla manifestazione ArtVerona. Ieri sera, giovedì 9 ottobre, si è svolta l’inaugurazione a porte chiuse con la performance di Gaia De Megni, Propaganda. La Capitolare – la più antica biblioteca ancora attiva al mondo, con un fondo prezioso di oltre 1200 manoscritti – diventa spazio di confronto dove alle parole custodite nei codici si sovrappongono ai segni dell’offesa subita: nel 1945 l’edificio venne bombardato e distrutto, alcuni volumi furono danneggiati e ancora oggi conservano schegge, bruciature, frammenti. Le 28 opere selezionate – dipinti, sculture, fotografie, installazioni, video, azioni – ne esplorano il potenziale ambivalente: strumento di comunicazione ma anche di manipolazione; veicolo di verità, ma anche di propaganda; arma e rifugio, costruzione e conciliazione. «Accogliere nelle nostre sale la mostra Wounded Words Wounding Words non significa soltanto ospitare un percorso espositivo, ma intrecciare la storia millenaria della Biblioteca Capitolare con la riflessione viva e contemporanea sul potere della parola.» afferma Mons. Bruno Fasani, presidente della Fondazione Biblioteca Capitolare di Verona.