La mela di Verona è matura Un marchio evidenzia il territorio e la qualità del prodotto

Valorizzare la qualità della mela veronese e offrire ai produttori locali nuove prospettive di mercato in Italia e all’estero. È questo l’obiettivo del progetto di marketing sviluppato quest’anno e presentato oggi durante l’incontro “Mela di Verona, dalla brand identity all’IGP” organizzato dall’Associazione Ortofrutta Veneta e Coldiretti Verona. All’appuntamento hanno partecipato esponenti del settore agricolo, commerciale e della trasformazione agroalimentare. Un saluto è stato portato dal consigliere comunale Pietro Trincanato e aegli onorevoli Ciro Maschio e Flavio Tosi e dal presidente della Terza Commissione la Regione Veneto Marco Andreoli.
A partire da gennaio 2023 la mela di Verona sarà riconoscibile grazie a un nuovo marchio identitario inserito in un bollino. Il marchio “Mela di Verona. C’è il Veneto dentro” è fortemente identitario della qualità, della tradizione e del valore del prodotto veronese e veneto.
La produzione contraddistinta dal bollino con il nuovo marchio è stimata in 220mila quintali ripartite in Royal Gala circa 40mila quintali, Golden Delicious circa 80mila quintali e Granny Smith circa 100mila quintali. Le produzioni vengono certificate dal CSQA, organismo di certificazione nei settori tra gli altri dell’Agroalimentare e del packaging, al fine di applicare la norma ISO 22005, che recepisce le norme italiane UNI 10939:01, relativa a “Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari” e quindi l’origine del prodotto.La coltura melicola scaligera rappresenta l’80% di quella regionale, rendendola la terza provincia italiana dopo Trento e Bolzano, con oltre 4400 ettari coltivati da 1520 aziende agricole.
Nelle vesti di moderatore, il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini ha ricordato che: ”Troppo spesso ai produttori non sono riconosciuti i giusti compensi, lavorando sotto i costi di produzione’’.
Per Stefano Faedo, presidente di Ortofrutta Veneta: ”È fondamentale – programmare e gestire al meglio il post-produzione, in modo da organizzare e strutturare il più possibile l’offerta di prodotto. Altrimenti i produttori diventano sempre più esposti alle speculazioni’’. Il direttore di Verona Mercato Paolo Merci ha ricordato che ci sono margini di crescita perchè su 13 mila tonnellate di mele che entrano nel mercato di Verona, nemmeno 1000 sono locali.
Apprezzamenti per il progetto della mela di Verona sono arrivati da Antonio Troiani dei supermercati Rossetto Group.
Infine una parola sul logo dove si notano il il richiamo all’ansa dell’Adige e agli arcovoli dell’Arena.
“Abbiamo cercato di costruire una ‘casa comoda’ in cui potessero riconoscersi sia i produttori che i consumatori’’, ha concluso
Salvo Garipoli, direttore di SG Marketing.