La protesta degli aderenti a Confesercenti. Il decreto ristori deve arrivare subito Torluccio: “Non c’è più tempo da perdere, dietro a ogni impresa c’è una famiglia”

“Alle 18.00 costretti a chiudere, ma avere un futuro è un nostro diritto”. È questo il messaggio del manifesto che migliaia di bar, ristoranti, pub e altre imprese della somministrazione aderenti a Fiepet Confesercenti affisso sulle proprie vetrine per protestare contro le restrizioni introdotte dal DPCM.

“Il provvedimento, di fatto, mette in stato di lockdown la somministrazione. Chiudere alle 18, significa rendere impossibile o quasi il proseguimento dell’attività. Bisogna intervenire subito o le imprese non resisteranno”, commenta Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet Confesercenti.
“Il Governo deve agire: servono ristori adeguati, soluzioni per gli affitti e per il credito, meno burocrazia. E, soprattutto, è necessario che i sostegni del DL Ristori arrivino fin da subito. Non c’è più tempo da perdere: bar, ristoranti e pub sono già ai limiti dopo un anno disastroso, lo stop decretato dal DPCM rischia di far saltare migliaia di attività e di posti di lavoro”.

Prosegue il Presidente di Confesercenti Verona Paolo Bissoli: “Bene la riapertura della ZTL cittadina per dare la possibilità ai veronesi di poter raggiungere le attività del centro almeno per il pranzo e per il take away serale”.

“Abbiamo chiesto un tavolo di lavoro per concertare tutte quelle che potranno essere le misure a favore delle imprese per far fronte a questa emergenza nell’emergenza, non c’è più tempo da perdere, dietro ad ogni impresa ci sono le famiglie, il bene più prezioso della nostra comunità”, conclude Alessandro Torluccio, Direttore Generale di Confesercenti Verona.