La scuola a tutto gas. Un tema che fa discutere La proposta di ridurre settimana e orari ha suscitato discussioni: ora interviene Di Michele, vicepresidente della Provincia, che chiarisce il concetto: “Nessuno vuole chiudere le scuole, ma non possiamo nasconderci che il problema è serio: evitiamo ogni strumentalizzazione”

“Ci tengo a tranquillizzare il Consigliere Regionale, Stefano Valdegamberi e lo invito ad evitare inopportune strumentalizzazioni”, sottolinea una nota di David Di Michele, vicepresidente della Provincia, che interviene sul problema delle misure ipotizzate per contrastare le difficoltà energetiche in previsionedel nuovo anno scoladtico. “Nessuno ha intenzione di chiudere le scuole per l’emergenza energetica in corso, si tratta di una proposta nata dall’esigenza di ottimizzare le risorse a disposizione e rendere più efficiente il sistema scolastico con l’intenzione di ridistribuire quanto risparmiato in progetti educativi e formativi a favore dei ragazzi”, aggiunge Di Michele.
“Ogni giorno – prosegue il vicepresidente della Provincia – ci confronfiamo con imprese e famiglie, siamo consapevoli dei timori, purtroppo in parte diventati realtà, di un’ulteriore crescita dei costi energetici che già oggi per molti risultano inaffrontabili e anche la pubblica amministrazione da parte sua, ha bilanci da rispettare.
L’aumento dei costi, è bene ricordarlo, pesa su tutti i contribuenti, per questo si sta ragionando sull’ipotesi “settimana corta” da proporre agli istituti superiori, per i quali ci occupiamo in particolar modo di edifici ed edilizia, affinché valutino la possibilità di pianificarla per il futuro. Se inserita la proposta, ovviamente non potrà e non vorrà essere in alcun modo vincolante, nel totale rispetto dell’autonomia degli istituti e perché, almeno per settembre, in molti non riuscirebbero ad organizzarsi, famiglie comprese”.
Di Michele chiude auspicando un “tavolo’ di lavoro attorno al quale discutere del problema, senza strumentalizzazioni di parte. “Tutto questo va inteso dunque come uno stimolo per valutare un’opzione che è già realtà in diverse scuole in un contesto di crisi energetica senza recenti precedenti”.
Insomma, un’idea su cui fermarsi a discutere nell’ottica di dare una risposta concreta a un mondo che si rimette in movimento in condizioni comunque complicate. Per gli studenti e per le famiglie.