«Un passo avanti verso l’inclusione e una misura che garantisce e tutela i diritti e le scelte di ciascuna persona». Così Sara Gini, candidata alle prossime elezioni regionali per il Partito Democratico, interviene sull’introduzione di una tessera «alias» da parte di ATV Verona per gli abbonamenti a persone transgender o non binarie. «Questo riconoscimento dell’identità alias rappresenta un importante passo verso l’inclusione delle persone trans o non binarie che hanno così la possibilità di essere riconosciute con il nome e/o il genere con cui si identificano, anche se differente da quello anagrafico, in attesa della rettifica burocratica -sottolinea Gini-. La scelta di ATV è in linea con quanto già previsto dal Comune di Verona ma anche dall’Università di Verona e da alcuni istituti scolastici superiori della città, come il Liceo Maffei, e della provincia come il Liceo Medi di Villafranca e il Liceo Levi di San Pietro in Cariano. Queste iniziative dimostrano, fortunatamente, una presa di coscienza sempre più ampia del diritto di ogni persona di vivere con libertà, e veder riconosciuta, la propria identità di genere». Anche Agedo Verona e Pianeta Milk Verona Arci/Arcigay esprimono profonda soddisfazione per l’introduzione dell’abbonamento Alias per i trasporti gestiti da ATV Verona. «L’abbonamento Alias – dicono – consente alle persone di essere riconosciute per quello che sono, senza dover affrontare situazioni di disagio o discriminazione nel campo della mobilità». Anche Tumulto Pride crede che questo sia un passo avanti verso una città più inclusiva. A favore delle carriere Alias Atv scende in campo anche Beatrice Verzè, consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità. «Faccio notare, – dice – se si parla di trasporto pubblico, che le famiglie non si lamentano certo della possibilità di abbonarsi con ‘alias’, ma di autobus che non ci sono, o che quando passano sono già strapieni, di corse tagliate, di abbonamenti express per gli studenti subito esauriti. Le famiglie si devono confrontare con un servizio inadeguato, carente quando non assente, costoso. In pratica un non-servizio. Faccio notare che la Regione Veneto è quella che cofinanzia di meno il trasporto pubblico locale: la Lombardia aggiunge 703 milioni di euro ai trasferimenti del Fondo Nazionale Trasporti, l’Emila Romagna 51 milioni, il Piemonte 40. Il Veneto cofinanzia il trasporto pubblico locale aggiungendo solo 9 milioni». Sul fronte opposto, di parere decisamente contrario, è «Famiglia è futuro» che dice no alla tessera Alias Atv. «Invece di affrontare i problemi concreti del trasporto pubblico veronese – dicono, il sindaco Tommasi e l’amministrazione comunale investono tempo e risorse in azioni politiche divisive che non migliorano la qualità della vita dei cittadini. L’ultima trovata è la «tessera alias» per le persone transgender, che permette sui biglietti ATV l’uso di un nome e cognome diverso dal proprio. Un’iniziativa puramente ideologica e di bandiera, che riconosce a livello istituzionale, e quindi incentiva, la confusione sull’identità di genere, in particolare tra i giovani che si trovano nella fase di crescita e di maturazione dell’identità. A quando -concludono- la possibilità di modificare l’età percepita godendo così di benefici economici sugli abbonamenti?». Intanto Pianeta Milk riprenderà le attività il 6 settembre con l’evento «It’s trans time» dalle 18 alle 23 nello «Spazio Link» in via Pasqualino Benedetti 26. «Il Comune di Verona – intende proseguire con decisione – ha spiegato l’assessore alle pari opportunità, Jacopo Buffolo – nel percorso di visibilità, inclusione e riconoscimento dei diritti delle persone trans e non binarie».