L’Hellas visita il “Conte dei sospiri” Il Verona non ha mai vinto a San Siro, ci prova Juric che non si fida dei lamenti del tecnico interista. Fuori Veloso e Kumbulla, “...ma ci proveremo”

LA FRASE
“La coperta è corta, abbiamo sbagliato tutti valutazione. Mi ci metto anch’io, dentro. Certo, così sarà sempre più dura…”. Così parlò Antonio Conte, dopo la sconfitta di Dortmund. Il tecnico “piange”, ma Juric non si fida. Ha ragione.

LE ASSENZE
Se Conte piange, Juric non ride. Anzi, cosa dovrebbe dire il tecnico croato, visto che deve fare a meno di Veloso e Kumbulla? Fatte le debite proporzioni, sono più importanti loro per l’Hellas, di quanto lo siano Politano, Gagliardini e soci per Conte. O no?

CHE OCCASIONE!
Lo ricorda sempre Gianni Bui, mitico bomber anni ‘70. Quando il suo Verona rischiò di espugnare San Siro. “Eravamo sullo 0-0 a pochi minuti dalla fine. Michelotti ci fischia un rigore a favore, incredibile. Clerici doveva batterlo, non se la sentiva. Così lo calciai io. Vieri me lo parò, porca mise­ria… Avremmo vinto a San Siro…”. Pazienza bomber, c’è sempre una prima volta.

LA TATTICA
Sarà un’Inter arrabbiata, cattiva, aggressiva. Lascerà spazi per il contropiede, una delle armi preferite da Juric. Lazovic, ad esempio, potrebbe diventare un’arma tattica fondamentale. Così come Salcedo, il baby che cerca il gol dell’ex. Sulla carta, è proibitiva, ma il Verona non ha niente da perdere. E com’è già successo a Torino con la Juve, se la giocherà a viso aperto. Dura, non proibita…