Dopo le polemiche social, la vicenda del bar Armando di Cerea, per l’emissione di scontrini con l’immagine di Benito Mussolini finirà a Palazzo Madama. A portarcelo ci ha pensato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
“Se per anni – ha detto – si è consentito a un bar veronese di emettere scontrini fiscali con l’immagine di Benito Mussolini, non significa che si debba continuare così. Presenterò un’interrogazione urgente al Ministro Piantedosi affinché sia fermata questa follia nostalgica passatista. Nel nostro ordinamento l’apologia del fascismo è un reato previsto dall’articolo 4 della legge Scelba, approvata nel 1952. È una gravissima torsione considerare “libera espressione” l’ apologia al fascismo in qualunque forma essa venga manifestata”.
Per la senatrice Floridia “Il fascismo è il male assoluto nel suo complesso, non si può consentire che sia ridotto alla gravità delle sole leggi razziali. Nessun tentennamento: non vanno consentite nostalgie verso miti, forme, cerimonie e simboli. Atteggiamenti che si traducono in odio concreto e puntuale, che viviamo tutti i giorni sui social e non solo. È compito di tutti salvaguardare la memoria storica e diffondere sempre e ovunque i valori dell’Italia repubblicana nata dalla resistenza antifascista”.
Maristella Finezzo, titolare del locale della provincia veronese, è tornata così alla ribalta della cronaca, con il solito corollario di polemiche e critiche.
“So benissimo – dice Maristella – che ai comunisti dà fastidio che ci sia Mussolini sugli scontrini, ma più loro si scandalizzano e dicono di toglierlo, più mi convinco che invece deve rimanere. Non cambio i miei ideali…”.
“I problemi dell’Italia – aggiunge la barista – sono altri, non uno scontrino”. Per i veri problemi, sostiene, c’è il governo che è chiamato a risolverli. Finezzo dice di apprezzare il lavoro della presidente Giorgia Meloni: “a me piace, si sta impegnando per sistemare la devastazione lasciata dalla sinistra che l’ha preceduta e governato per decenni” conclude.
Sulla vicenda interviene anche il Pd provinciale con il suo segretario Franco Bonfante (che a Cerea è stato pure sindaco) il quale ricorda che le frasi della Finezzo contengono gravi inesattezze e falsità.
“Putin per esempio – dice – è stato la stella polare della destra e sono famose le magliette di Salvinie poi le leggi razziali non sono state incidenti di percorso ma il frutto di una politica di dominio”.