Medici caduti: sono 201, “una tragedia evitabile” Numeri tragici

Duecento e uno morti. Duecento e uno medici che non ce l’hanno fatta. Vite spezzate proprio da quel virus che stavano provando a combattere in corsia, nei loro studi medici, in atti di eroismo verso gli altri, con il ritorno in ospedale durante l’emergenza, nonostante avessero appeso da tempo al chiodo il camice bianco. Di questi, ventidue sono vittime della seconda ondata. Gli ultimi due nomi sono quelli di due colleghi iscritti all’Ordine di Foggia, deceduti a poche ore di distanza l’uno dall’altro: Mauro Cotillo, 58 anni, medico odontoiatra del capoluogo pugliese, e Giovanni Bissanti, 62 anni, medico di continuità assistenziale di Serracapriola.
A loro va aggiunto anche il nome di Antonio Antonelli, 64 anni, conosciutissimo diabetologo di Isernia, che da un anno si era congedato dall’attività ospedaliera.

“Duecento colleghi deceduti per Covid-19 non ce li saremmo mai aspettati quando tutto questo è cominciato” si sfoga il presidente della Filippo Anelli, che mette al centro il tema della sicurezza degli operatori sanitari: “Una priorità di sanità pubblica. Una priorità per tutti, non si può lavorare in queste condizioni.