“Stavolta le Iene hanno fatto cilecca” L'immunologa Viola a muso duro: "Servizi come quelli fanno solo del male a tutti"

L’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola si scaglia contro «un servizio pseudo-giornalistico» della trasmissione Le Iene «che vorrebbe dimostrare come la terapia col plasma iperimmune sia la cura a portata di mano per il Covid-19», ma «distrugge il metodo scientifico in una manciata di minuti». Lo scrive oggi in un post sul proprio profilo Facebook. «Ricordiamo – aggiunge Viola – che questi pseudo-giornalisti sono gli stessi che anni fa proposero analoghi servizi a dimostrazione (secondo i loro canoni) che Stamina, la terapia-truffa di Vannoni, funzionava. E misero alla gogna uno scienziato di grandissima reputazione e serietà come Paolo Bianco. In modo analogo, nel servizio sul plasma, il bersaglio è Roberto Burioni, ma a rappresentare tutta quella classe di ‘esperti’ che prima di dire che un farmaco o una terapia funziona chiedono le prove».
Il Covid e la seconda ondata in Veneto: cosa è cambiato? Molti più contagi ma ora i ricoveri durano 7 giorni
In questi nove mesi da parte degli esperti ne abbiamo sentite di tutti i colori. Fra le tante, che il Covid era “clinicamente morto”, ma anche che il patogeno è “tornato cattivo”. Di sicuro c’è stata una prima ondata e ora ne è in corso una seconda: con quali differenze in Veneto, sul piano dei contagi, dei ricoveri e dei decessi?

Descrivendo quindi la terapia, la ricercatrice puntualizza che «è molto difficile capire se funziona, perché in assenza di protocolli standardizzati (concentrazione di anticorpi fissa, condizione del paziente, modalità e tempi di somministrazione) la variabilità è troppo alta. L’unico modo per valutarne l’efficacia e la sicurezza è attraverso i soliti studi clinici controllati randomizzati, quelli in cui c’è un protocollo ben definito e si confrontano pazienti in cui si usa il plasma con pazienti di controllo. Cosa sappiamo sulla base degli studi esistenti? Che non c’è evidenza scientifica – precisa Viola – che il plasma iperimmune sia di beneficio per i pazienti. Un servizio come quello trasmesso da Le Iene è quindi molto pericoloso: prima di tutto mina le basi della ricerca scientifica basata sulle prove; poi, genera aspettative e dubbi nella popolazione, che, come succedeva con Di Bella o con Stamina, vuole essere curata col plasma iperimmune e non capisce quindi perché molti ospedali non lo utilizzino. E da qui rabbia o panico», conclude.
La curva epidemiologica del coronavirus sta lentamente appiattendosi, e nei prossimi giorni tenderà a decrescere. Il segnale che «le misure messe in atto stanno effettivamente dando dei risultati», racconta l’immunologa. A spaventare, però, sono ora soprattutto le vittime, da due giorni a questa parte sopra le 700 «L’effetto sui decessi – ha spiegato ancora la dottoressa – purtroppo arriva distanza di un paio di settimane, quindi in questo momento non vedremo un rallentamento «ma lo vedremo un po’ più avanti. I morti di oggi sono più o meno i contagiati di un mese fa». Resta comunque un barlume di speranza, come anticipato sopra, e soprattutto, fra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, arriverà anche in Italia il tanto agognato vaccino anti-covid che dovrebbe risolvere la situazione del tutto: «probabilmente arriverà a gennaio – ha proseguito ancora l’immunologa Viola – sarà un vaccino sicuro».
Ma il picco è già arrivato? Difficile a dirsi stando alla dottoressa: «Non faccio previsioni su quando arriverà il plateau. Sia perché non sono un’epidemiologa, sia e soprattutto perché abbiamo imparato che questo dipende da troppe variabili. Non solo l’andamento dell’infezione, che ha comunque dei cicli, ma anche il comportamento delle persone, le regole che vengono messe in atto e il rispetto di queste regole. Fare previsioni in questo momento non è possibile. Di sicuro, dovremo comunque attendere almeno fino all’estate».