Melotti e l’anomalia di Forza Italia “Ok a livello nazionale, ma a Verona le cose non funzionano: la spaccatura è insanabile”

«Forza Italia ha aderito all’appello al senso di responsabilità che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto a tutte le forze politiche in un momento di grave emergenza sanitaria ed economica per il nostro Paese. E si ritrova ancora di più nelle parole del presidente del Consiglio Mario Draghi pronunciate nel suo discorso al Senato. Non esiste nessuna anomalia politica se partiti di orientamento tra loro differente, Lega compresa, si trovano oggi a sostenere un governo che ha il compito e la responsabilità di traghettare l’Italia nel dopo Covid. L’anomalia, caso mai, sta nel non aver dato il proprio sostegno al professor Draghi, mascherando con una finta coerenza quelle che nei fatti sono solo mere logiche di tornaconto elettorale».

Così Claudio Melotti, coordinatore provinciale di Forza Italia, che ribadisce il ruolo centrale e di collante di Forza Italia, in qualità di partito rappresentativo della base moderata, sia a Verona sia nei 23 comuni della provincia chiamati presto al voto.

“Se volessimo rilevare una vera anomalia – rincara Melotti – dovremmo caso mai guardare a quello che succede quotidianamente all’interno del Consiglio comunale di Verona, dove i giri di poltrone e i cambi di casacca sono all’ordine del giorno, in spregio a qualsiasi regola di rispetto istituzionale. Chi siede sui banchi del consiglio comunale di Verona sotto il simbolo di Forza Italia non rappresenta il partito nel quale è stato eletto, non si è mai confrontato con il partito e sia alle elezioni provinciali sia alle ultime elezioni regionali ha sostenuto candidati presenti in altre forze politiche. Forza Italia a Verona è l’anima del centrodestra ma non sostiene più il sindaco Sboarina anche se il simbolo rimane formalmente depositato per regolamento comunale». L’analisi di Melotti tocca anche altri aspetti e solleva un problema che da tempo è presente sull’agenda della politica veronese. «Se a livello nazionale il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi bene ha fatto nel dare il suo sostegno a Draghi, mettendo da parte logiche di partito, non si può dire altrettanto qui a Verona dove per responsabilità del sindaco Sboarina, che ha non ha mai coinvolto Forza Italia sui temi caldi della vita amministrativa, ci troviamo oggi di fronte ad una spaccatura insanabile che si regge solo grazie a cavilli burocratici”.
Infine la conclusione di Melotti: “Forza Italia è un partito vivo, strutturato e attivo, sia a livello provinciale sia regionale, che rifiuta queste logiche di bassa politica. Proprio per questo ci stiamo impegnando per un “nuovo rinascimento di Verona”, che coinvolga la società civile e l’elettorato moderato che da sempre rappresentiamo, con un confronto pragmatico e realistico che faccia uscire la città dall’immobilismo e la rilanci quale motore economico e strategico del Veneto».