Monopattini e cinghiali. Vandalismo e randagismo in pieno centro Veicoli abbandonati in mezzo alla strada, ai marciapiedi e ora anche nei cestini della frequentatissima piazza San Zeno. Animali si aggirano poi tra Castelvecchio e Borgo Trento. Momenti tragicomici

Piazza San Zeno, angolo trattoria “Ai Piloti”. C’è ancora buio, la città, lentamente, si sta svegliando. La gente, assonnata, tra poco si metterà in auto per raggiungere il luogo di lavoro. Ci vorrebbe qualcosa di bello per cominciare il venerdì, che il meritato riposo del weekend è alle porte ma non è ancora arrivato: prima bisogna superare anche questa faticosa giornata. E dunque perché non passare dalle parti della celebre basilica col rosone per rifarsi gli occhi? Già, ma a quell’ora la chiesa è ancora chiusa, si può ammirare solo l’esterno: dunque niente pala del Mantegna, niente affresco della morte di San Zeno, niente chiostro né navate. Insomma, non ci si può accontentare di una visita sommaria di fronte a tale capolavoro. E però la soluzione per risvegliarsi con un po’ d’arte c’è comunque, e sempre da quelle parti. Dicevamo: piazza San Zeno, angolo trattoria “Ai Piloti”. Qui, un’artista contemporaneo la cui identità è avvolta nel mistero, la scorsa notte ha piazzato la sua opera di cui tutti possono godere gratuitamente. Titolo: “Mono­pat­tino nel cestino”. La pedana, conficcata dentro il portarifiuti, funge da asse portante. Il lungo manubrio, che sembra il collo di una giraffa, svetta in orizzontale all’esterno. I colori dominanti sono il nero e il blu. L’autenticità dell’opera è testimoniata dalla presenza del cartellino vicino al congegno automatico che mette in moto il mezzo. Ricorda le installazioni, spesso provocatorie, dell’artista padovano Maurizio Cattelan. E poi dicono che Verona non ha un occhio di riguardo per i talenti emergenti!

Lo ha eccome, e incoraggia anche la fervida fantasia dei mona-pattinatori che a qualsiasi ora del giorno e della notte abbandonano le “schegge a due ruote” in mezzo alla strada, sulle strisce pedonali, sui marciapiedi, davanti ai cancelli.E che diamine: Verona è una città aperta di vedute, aperta soprattutto ai citrulli e ai vandali, i quali, nel caso specifico, essendogli stata data la possibilità di disporre dei monopattini come se si trattasse di giocattoli non se lo sono fatti dire due volte. Non è certo colpa del sindaco o degli assessori se c’è chi è arrivato a gettare questi mezzi addirittura nel cestino, sia chiaro. Ma è del tutto evidente che la città non è pronta alla novità. Ci sono stati incidenti e tanti altri sono stati evitati per un pelo. Se perfino la cosmopolita Milano è tornata sui suoi passi ritirando i mezzi per poi rimetterli in circolazione solo mesi dopo (torneranno a dicembre) previa installazione di appositi parcheggi e applicazione di regole di circolazione adeguate, perché non può farlo anche Verona? Se non altro in questi giorni l’amministrazione sta dimostrando di avere un cuore d’oro nei confronti degli animali tanto da ospitare in pieno centro addirittura un cinghiale. Un bellissimo esemplare, grassottello e dall’aspetto assai simpatico, ha girovagato liberamente in orario notturno per Cas­telvecchio e borgo Trento, dove una volta spopolava un altro tipo di animale, la balena bianca della Dc, meta preferita il ristorante La Quercia. Altri tempi. Chissà da dov’è arrivata la paffuta bestia: ci auguriamo che sia tornata sana e salva a casa e che anche lei, poveraccia, sul marciapiede dov’è stata filmata mentre trotterellava con grande senso civico non abbia dovuto fare lo slalom tra i monopattini abbandonati alla “vateciava”. In tal caso, non abbiamo dubbi, interverrà la protezione animali. Chiedere invece che qualcuno intervenga a tutela di chi sui marciapiedi è costretto a girare in carrozzina, o a difesa delle mamme col passeggino, ci sembra un tantino azzardato.

A.G.