“Noi, la scuola che non si arrende” “La didattica corre sul web: fondamentale la sinergia con le famiglie degli alunni”

Eccola. Sta suonando. Sicuri? Non si sente alcun tintinnio. E neppure il vociare dei bambini e dei ragazzi che, tra uno scherzo e una battuta, un saluto alla mamma, si avviano con passo risoluto ad iniziare la prima lezione della mattinata. Eppure la giornata scolastica sta iniziando comunque. La campanella è un’altra. È una campanella virtuale, ma non per questo più asettica, meno partecipe, meno sentita.

In un tempo che, per sottrazione, ci ha ricordato il valore della presenza, la bellezza di “leggere” uno sguardo, la potenza affettiva di potersi stringere una mano, la semplice importanza dell’essere vicini, si avverte vigorosamente la necessità di accorciare, anche se virtualmente, lo spazio che siamo stati costretti a frapporre l’uno dall’altro.
Necessità che diventa ancora più urgente nel campo dell’educazione, colonna portante del futuro e bene prezioso che non può essere trascurato o fermato in alcun modo. E così anche nella scuola si sta sperimentando un innovativo modo di colmare questa distanza, con creatività. È tempo di accendere il pc, sintonizzarsi, e scoprirsi vicini, in una lezione, anche se in streaming. Non è facile, certo. Questa non è una campanella ordinaria. È una campanella che sembra un appello. È un appello ad attivarsi e a mettere in moto nuove energie, nuove idee, nuove forze vitali.

Le Scuole Ed.Res (Gavia, Braida e ABiCi) si sono fatte trovare pronte: “Le piattaforme informatiche sono diventate le nuove cattedre, da cui Interessare e farsi ascoltare e, soprattutto, mantenere viva la relazione con i ragazzi, senza mai dimenticare la mission della scuola: crescere ‘ragazzi con una testa pensante e un cuore grande’” spiega Maddalena Vantini, Coordinatrice generale delle Scuole Ed.Res.

I bambini e ragazzi iscritti alla scuola, che ha sede in zona Borgo Trento, ed è promossa e gestita dall’Associazione Ed.Res (Educazione Responsabile), sono 330, tra scuola dell’Infanzia e scuola primaria bilingue e secondaria di I grado. “In questo tempo di emergenza per ‘Corona virus’, la didattica corre sul web” continua la Coordinatrice “poteva essere arduo, ma grazie all’avvicinamento didattico alle nuove tecnologie, i ragazzi avevano già imparato a riflettere e porsi domande partendo dallo schermo di un computer, e ora riescono a seguire i docenti, sulla piattaforme di Google, a collegarsi in gruppo e a rispondere a interrogazioni e verifiche, gestendosi in autonomia in tutte le materie”.

Anche l’ingrediente del divertimento, si sa, è in grado di aggiungere ulteriore sapore alle lezioni. E così una videoricetta può aiutare a intervallare le lezioni, invitando a cimentarsi in cucina assieme ai genitori. Una videolezione di educazione motoria invita al movimento e a mantenersi attivi. Non solo, i ragazzi stessi si sono sentiti motivati a produrre materiale multimediale di carattere culturale: c’è chi scrive un sonetto, chi commenta un’opera d’arte, chi veicola lo stato d’animo suscitatogli da una poesia attraverso la produzione di un video, chi, infine, compone una canzone.

Ma l’insegnamento non esaurisce il ruolo della scuola. La scuola è anche l’occasione per coltivare relazioni umane tra studenti, professori e famiglie. È crescita personale. Fiore all’occhiello del sistema adottato dalle Scuole Ed.Res è l’intesa educativa con la famiglia.
Riconosciuto il ruolo di protagonista dei genitori nell’educazione, il percorso, infatti, trova nella condivisione con questi il terreno più fertile per rendere la scuola un’occasione di arricchimento umano non solo per gli studenti, ma anche per le famiglie. Una sinergia, insomma, e non solo. Una sinergia che può e deve trasformarsi in alleanza.

Il sistema educativo, inoltre, mira ad acquisire un connotato di personale attenzione nei confronti degli studenti. L’impianto educativo, infatti, è disegnato in modo da permettere di prendersi cura di uno studente alla volta, valorizzandone i talenti. Cruciale al fine di garantire questo determinante affiancamento personale, soprattutto in questi giorni, è la figura del tutor, “compagno di viaggio dell’alunno, una sorta di navigatore per lo studente che è alla guida del proprio percorso”. “Si tratta di un insegnante della classe che riceve una formazione specifica, assicura il coordinamento educativo con la famiglia, e aiuta gli altri docenti a sintonizzarsi sulle esigenze dell’alunno affidatogli”, spiega Daniele Marazzina, Docente e Coordinatore dell’attività didattica della Scuola Braida. “Ora i colloqui di tutoria vengono assicurati sulla piattaforma online di meet o in videochiamata. I docenti incontrano gli alunni tutte le settimane, sia singolarmente che in gruppo, senza dimenticare gli incontri di classe per mantenere vivi anche i rapporti tra i ragazzi”.

Ci si vede attraverso uno schermo, ma l’empatia rimane inalterata.

Stefania Tessari