Orientaserie, l’intrattenimento educativo La piattaforma gratuita in costante aggiornamento che raccoglie le serie tv per i giovani

Uno strumento rivolto a genitori e insegnanti, con lo scopo di aiutarli a conoscere e a scegliere. Queste le finalità della piattaforma Orientaserie, nata per raccogliere e valutare le serie tv e aiutare gli educatori a proporre ai giovani prodotti di qualità: sia dal punto di vista educativo, che di quello dell’intrattenimento. Ad oggi, le serie tv sono molte e se ne aggiungono altrettante ogni mese, così che diventa difficile restare aggiornati. Con l’aiuto di questa piattaforma gratuita, tuttavia, è possibile avere a portata di mano tutte le storie e i personaggi più noti, attraverso le recensioni di critici ed esperti che ne analizzano le stagioni e segnalano i contenuti più adatti. In un’ottica per cui il cosiddetto film a puntate diventa veicolo di temi e sviluppi narrativi che mirano all’emotività e alla riflessione. Per questo motivo, chi si occupa di formare i ragazzi deve prendere dimestichezza con questo linguaggio tanto vicino alle nuove generazioni. Con Orientaserie è possibile scegliere la visione che più si preferisce in base a dei filtri che non si limitano ai gusti personali e al genere, ma che sono attenti anche a parametri più personalizzati, come l’età del target. «Da vari anni, come Aiart Milano, ci occupiamo della formazione di genitori e insegnanti all’uso consapevole dei media. Uno degli ambiti emergenti è proprio quello delle serie tv, sulle quali spesso non si è sufficientemente informati. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Aiart Milano (associazione di cui sono presidente per la sezione milanese), Master Misp (International Screenwriting and Production) dell’Università Cattolica di Milano e Corecom Lombardia. Insieme ad Armando Fumagalli, direttore del Master, e a Marianna Sala, presidente del Corecom, abbiamo pensato a uno strumento rivolto agli educatori, con lo scopo di aiutarli a conoscere e a scegliere. Certamente uno dei criteri fondamentali è proprio l’età», spiega Stefania Garassini, giornalista, docente universitaria e madre di tre figlie. Garassini ha fondato la prima rivista italiana di cultura digitale (Virtual) ed è autrice del “Dizionario dei new media” e di “Smartphone. 10 Ragioni per non regalarlo alla Prima Comunione (e magari neanche alla Cresima)”. Come avviene il processo di selezione e giudizio dei recensori, nello specifico? «I nostri recensori provengono in buona parte dal Master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica di Milano. Hanno quindi una conoscenza approfondita delle dinamiche narrative che riguardano storia e personaggi. I prodotti sono quindi analizzati dal punto di vista della qualità generale, ma con un’ottica che è sempre educativa, dove si analizzano l’impatto che i personaggi e le vicende narrate hanno sullo spettatore, e in particolare sulla personalità di un bambino o di un adolescente», prosegue Garassini. Al termine della recensione, si trovano anche degli spunti di discussione: suggerimenti di tematiche che possono essere riprese in classe o all’interno di una famiglia. Ne risulta una serie di proposte che raccontino un’evoluzione positiva dei personaggi. «Oltre a serie come “Don Matteo” o “Downton Abbey”, una delle ultime serie che abbiamo consigliato è ad esempio “Diavoli”, storia a tema finanziario. Un ambiente dove certamente non sono tutti buoni, ma nel quale il protagonista trova inaspettate possibilità di riscatto, e che è importante perché apre gli occhi su alcune fatti reali della storia recente». Secondo Garassini quello che vediamo, anche se sembra puro passatempo, in realtà ci influenza, ci propone modelli di comportamento, un punto di vista sul mondo che nel bene o nel male ci può condizionare. Fondamentale dunque non perdere di vista lo scopo educativo anche quando si tratta d’intrattenimento. Garassini conclude con uno sguardo ai progetti futuri. «Ci piacerebbe aumentare lo spazio per dare voce a famiglie e insegnanti. Inoltre vorremmo organizzare le recensioni in modo da rispondere alle domande del nostro pubblico, riunirle ad esempio per età cui sono rivolte e per generi, e ampliare il numero di recensioni che riusciamo a fare ogni anno».

Beatrice Castioni