Parole, pensieri, preghiere Una folla infinita ha condiviso il dolore delle famiglie, oggi ai funerali dei due bambini scomparsi nei giorni scorsi, travolti dal crollo della ghiacciaia. Un dolore immenso, che tutta la città ha voluto vivere, una testimonianza di affetto per i genitori dei piccoli

Foto Udali

Non ci sono parole. Solo pensieri, semmai una preghiera. E un dolore infinito, un dolore che tocca tutti, che ti fa star male, che ti blocca lo stomaco. Il dolore di una città che si è stretta oggi in una Chiesa troppo piccola per tanto affetto, ai genitori di Tommaso e Michele, uniti nella vita e vicini, per sempre, anche in questa incredibile tragedia.
“Li pensiamo lassù, a giocare per sempre insieme, come avevano fatto fino all’ultimo giorno”, hanno detto mamma e papà, trovando chissà come e chissà dove forze che non pensavano forse di avere.
“Li pensiamo sorridenti, come sempre, felici di essere vicini”. E intanto li piangiamo immersi in un dolore senza fine, ponendoci domande che non avranno mai risposte. Le domande, lo sconcerto, la paura, il dolore, stampati negli occhi di tutti. Di una città che guarda al cielo e sa solo pregare per due angioletti volati via troppo presto.

“Vi vogliamo pensare a correre insieme nei prati infiniti del cielo” recitava il tavolino delle firme posto all’ingresso. Con i palloncini colorati e i compagni di scuola ai lati, a fare da contorno ad una chiesa gremita: presente anche un maxischermo posizionato all’esterno per permettere a tutti di assistere. In questo clima, si sono svolti nella mattina odierna, nella chiesa di Montorio i funerali dei piccoli Michele Mazzucato e Tommaso Saggioro, tragicamente scomparsi sabato presso la malga Preta di Sotto. Travolti, mentre stavano giocando, sotto il peso di un grosso pezzo di marmo che andava a formare un’antica ghiacciaia, una delle tante presenti lungo i sentieri della Lessinia.
Un silenzio irreale ha accolto l’arrivo dei genitori in lacrime: ad introdurre la cerimonia Don Simone,
presenti anche il Sindaco Sboarina e il Prefetto Cafagna. L’omelia è stata poi affidata al Vescovo di
Verona, Monsignor Zenti: “Il lutto cittadino mette in luce la tragedia umana e incalcolabile per le famiglie coinvolte e per tutta la comunità, e il grido straziante di questi genitori fa capire l’importanza di un figlio”.
Ha proseguito Zenti: “Michele e Tommaso non sono vissuti invano: ci
fanno capire con dei messaggi l’amore nei confronti della vita, lunga o corta che sia, da trasmettere
ai nonni, ai compagni. Non sono scomparsi, ma ci hanno preceduto: ora ce li immaginiamo correre tra i prati del cielo. Il loro ricordo deve dare sollievo e conforto in questo momento di dolore sanguinante”. Al termine della messa, prima di esser trasportati nei cimiteri di Mizzole e Trezzolano, due lunghe lettere con gli ultimi pensieri pubblici, lette dai due papà: “Ciao Tommaso, eri sempre l’ultimo a vestirti prima di andare a scuola, e quando eravamo in ritardo mi dicevi “corri papà”. Sono stati 7 anni e mezzo fantastici quelli vissuti, anche sabato doveva esser una giornata di festa, ma nel giorno del tuo onomastico, il signore ha deciso di prenderti assieme al tuo amico. Alla sera mi aspettavi per fare un giro col trattore, la tua passione, e per questo sulla tua bara abbiamo messo un trattore giocattolo e il tuo libro preferito sulla natura. Fai buon viaggio”.
La parola è poi passata al padre di Michele: “Ciao Micky Mouse, mai avrei pensato di scriverti una lettera così. Speriamo tu sia stato felice con noi, abbiamo cercato di insegnarti il rispetto per gli altri, e a superare i momenti difficili come questo. Ci consola che tu ne sia andato con lui, il tuo amico che  hai scelto dal primo giorno di asilo, perchè eravate una cosa sola. Ciao piccolo musicista rockettaro,
ti vogliamo salutare con la tua canzone preferita”.
E sulle note di “I was made for lovin’ you” dei Kiss, un lungo applauso ha fermato per un istante le lacrime.
Fabio Ridolfi