Per il caso dei presunti affidi pilotati ora Giorgetti vuol vederci chiaro “E’ meglio prevenire che curare”. Il sostegno della Regione

In merito alla vicenda dei presunti affidi pilotati di minori che ha colpito il comune di Bibbiano (RE), oltre alla vicenda di cronaca del piccolo Marco di Verona, al centro di una disputa tra avvocati e servizi sociali che ha scosso le coscienze di tutti, interviene con una nota il vice presidente del Consiglio Regionale ed esponente di Fratelli d’Italia, Massimo Giorgetti, che ha depositato una interrogazione per verificare se anche in veneto ci sono casi sospetti, come a Bibbiano sugli affidi ai minori. “La vicenda di Bibbiano – sostiene Massimo Giorgetti – ha colpito tutti noi perché non solo è abominevole ma denota un certo sistema ideologizzato che intende colpire lo status della famiglia. Ho ritenuto doveroso presentare, con la collega Elena Donazzan, un’interrogazione per capire se ci possano essere casi analoghi anche nel nostro territorio, sia perché non voglio che casi come questi si ripetano sia perché ritengo doveroso vigilare sulla situazione generale degli affidi anche qui in Veneto. Forse più che in altre situazioni vale il detto: meglio prevenire che curare”. “La Regione del Veneto – prosegue il vice presidente – sostiene l’affido familiare quale pratica finalizzata al sostegno dei minori e delle loro famiglie in difficoltà, riconoscendo a Comuni e Aziende ULSS, un contributo per il sostegno economico alle famiglie affidatarie. E’ proprio per evitare – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – che teorie aberranti possano influenzare l’operato di chi deve decidere delle sorti dei minori o coni d’ombra, che interroghiamo la Giunta per capire se vi sono stati casi di evidenti criticità in Veneto rispetto all’istituto dell’affido. Se le misure poste in essere dalla Giunta Regionale, attraverso la predisposizione di apposite Linee Guida, vengano rispettate e quali strumenti di controllo siano stati attivati. Come nel caso del piccolo Marco di Verona dove, alle spalle di un intricato sistema tra avvocati, servizi sociali e Tribunale, si trova un minore che soffre e che ha il diritto di crescere senza traumi, con persone care che sappiano dargli l’affetto che merita.”