Primi giorni di scuola e parte l’ansia. Il rientro a un ambiente nuovo, con regole e compagni, può generare difficoltà psicologiche

Le prime settimane di scuola rappresentano un momento di cambiamento per molti studenti. Il ritorno a un ambiente nuovo o rinnovato, con regole, compagni e insegnanti, può generare diverse difficoltà psicologiche. Tra le più comuni ci sono, soprattutto per i più piccini o per gli studenti che cambiano scuola: l’ansia da separazione (la lontananza dai genitori o dall’ambiente familiare può provocare agitazione e malessere) e l’insicurezza (dovuta alla richiesta di maggiore autonomia percepita come eccessiva rispetto le proprie possibilità). Lo stress da adattamento: nuovi compagni e insegnanti, orari diversi e ambienti sconosciuti possono generare stress e incertezza, portando a sentimenti di smarrimento. La paura del giudizio altrui: l’incontro con nuovi gruppi sociali può accentuare atteggiamenti di introversione e chiusura, per il timore di esporsi, e la paura di essere valutati negativamente ed esclusi. Un sovraccarico cognitivo ed emotivo: riprendere il ritmo scolastico in classe, gestire i compiti a casa e le regole può essere faticoso, generando stanchezza mentale ed emotiva. Sintomi psicosomatici: possono manifestarsi tensione e nervosismo, malesseri fisici come mal di testa o stomaco…etc. È importante comprendere che queste reazioni sono naturali e parte del processo di assestamento, ma è opportuno riconoscerle per affrontarle. Possono essere quindi di supporto alcune semplici indicazioni per permettere, a ogni membro del sistema, di vivere la scuola con equilibrio. Per gli studenti è utile: creare una routine (orari regolari per dormire, mangiare e fare i compiti aiuta a sentirsi più sicuri e a ridurre lo stress), esprimere le proprie emozioni con adulti di fiducia (aiuta a elaborare i sentimenti e a sentirsi supportati), prendersi delle pause quando si è stanchi e ricordare che è usuale impiegare un po’ di tempo per ambientarsi, ricordandosi di essere gentili con sé stessi. Per i genitori è importante: ascoltare con empatia e senza giudizio (mostrarsi disponibili ad accogliere le preoccupazioni del bambino senza minimizzare o forzare soluzioni), rassicurare i figli sul fatto che il disagio è temporaneo, collaborare con la scuola (mantenere un dialogo aperto) e aiutare i ragazzi a sviluppare gradualmente autonomia. Per gli insegnanti: favorire un clima di classe accogliente (dove gli studenti si sentano sicuri e rispettati), essere pazienti con i tempi di adattamento (spesso diversificati), stimolare le buone relazioni tra compagni (incoraggiare la socializzazione con attività di gruppo per facilitare l’incontro e la conoscenza) e osservare eventuali segnali di malessere per intervenire in modo mirato (coinvolgere famiglie e servizi di supporto se necessario). Insieme, studenti, famiglie e insegnanti possono rendere il ritorno sui banchi un’esperienza il più possibile positiva, aiutando ogni ragazzo a superare con successo questa fase di cambiamento.