“Quella volta ho scoperto Argentero”. A Verona il braccio destro di Ozpetek "Anche Ambra Angiolini è una mia scoperta"rivela Pino Pellegrino, cacciatore di volti

«È stato il Destino. Ferzan si è imbattuto nel video di un provino che avevo fatto per la serie Rai “Crimini”. Gli sono piaciuto. Solo allora ha scoperto che avevo fatto il Grande Fratello».
Quel Destino che ha permesso a Luca Argentero di diventare uno dei volti più ricercati del cinema italiano e della tv, proprio a partire dal ruolo di Lorenzo in «Saturno Contro» di Ferzan Özpetek (era il 2007), in realtà ha un nome e cognome. Si chiama Pino Pellegrino, uno dei più grandi casting director italiani. Braccio destro di Özpetek, ma anche di innumerevoli altri registi di cinema e serie televisive, è lui a tradurre la descrizione di un personaggio scritta nel copione di un film, in un volto. Pellegrino è stato a Verona per svolgere gli esami finali con i diplomandi del corso biennale per attori di Studio Cinema Verona, istituto professionale di formazione cinematografica, nato a Roma dieci anni fa per volontà di Massimiliano Cardia e che da cinque anni ha messo radici anche in riva all’Adige grazie all’impegno dello stesso fondatore e di Emanuela Morozzi, direttore artistico della sede scaligera. Pellegrino è stato poi impegnato nei casting per scegliere, tra decine di aspiranti giunti da tutta Italia, i 20 allievi del nuovo corso biennale per attori di Studio Cinema, in partenza a novembre.

«Cerco una bella faccia interessante unita ovviamente e alla capacità interpretativa», spiega Pino Pellegrino. «Quando leggo il personaggio sul copione immagino la faccia che dovrebbe avere e quindi adatto l’attore, tra quelli che conosco o che mi propongono le agenzie, al personaggio. Ne seleziono così sei-otto per poi verificarne, con il provino, la sensibilità ad entrare nel personaggio. La scoperta di cui vado più fiero? Luca Argentero, appunto, ma anche Ambra Angiolini. Quello dell’attore è un lavoro senza alcuna certezza», ammette Pellegrino, che ha iniziato negli anni Settanta come agente cinematografico e, dopo grandi collaborazioni con registi del calibro di Federico Fellini, Dino Risi, Mario Monicelli e una parentesi come assistente alla regia nel film «Cavalleria rusticana» di Franco Zeffirelli, è diventato uno dei più ricercati casting director italiani per il cinema e la televisione (ha curato il cast anche de «Il bello delle donne», «Crimini», «Rebecca, la prima moglie», ndr). «Ma per me nella vita, se uno vuole, può. Anche i sogni, se ci si impegna a fondo, possono diventare realtà».

Decine gli aspiranti attori che hanno sostenuto con lui il provino di ammissione al nuovo corso biennale per attori di Studio Cinema Verona. «Un’opportunità davvero unica, quella dei casting da lui condotti, che offriamo ai giovani che vogliano acquisire un’esperienza professionalizzante frequentando i nostri corsi», spiega Emanuela Morozzi. «Il nostro obiettivo è formare futuri attori e specializzare attori professionisti puntando sull’eccellenza del corpo docente», conferma la direttrice citando i nomi di chi, negli anni, è già salito in cattedra a Verona: i registi Pupi Avati, Abel Ferrara, Michele Placido, Gabriele Muccino, Alexis Sweet, oltre agli attori Giancarlo Giannini, Sabrina Impacciatore e Claudio Castrogiovanni e molti altri. «Il piano di studio è caratterizzato da elaborazioni pratiche continue, per garantire il reale apprendimento delle informazioni studiate. Molti dei nostri diplomati, oggi sono volti di tante fiction Rai ”.