Rebellin, le telecamere indicano un Tir Sono 10 i camion nel mirino delle forze dell’ordine: a ore è attesa la decisione

Non ci sono ancora tracce del camion che a Montebello Vicentino ha travolto e ucciso mentre era in bicicletta l’ex campione Davide Rebellin. I Carabinieri stanno setacciando le immagini delle telecamere di sicurezza di un ristorante accanto al luogo dello schianto, per poter individuare targa e modello del mezzo. Sono 10 i Tir sui quali si è ristretta l’indagine. IN particolare, uno, come dicono leimmagini, fa manovre strane, in un orario compatibile con la morte di Rebellin. L’ex campione era uscito con la sua bici da corsa e probabilmente stava percorrendo la regionale 11 Vicenza-Verona per rientrare a casa, a Lonigo (Vicenza). Tragica la circostanza in cui è avvenuto il riconoscimento della vittima. Un fratello di Rebellin, Carlo, aveva appreso dai media che c’era stato un incidente nella zona di Montecchio, un ciclista travolto da un mezzo pesante. Si è recato subito sul posto, forse per una sorta di presentimento, ed ha subito riconosciuto la bici del fratello, accartocciata.
Sono stati 103 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane nei primi otto mesi dell’anno E tutti adesso ripetono: “Fermiamo la strage”.

Giorgia Meloni “turbata e rattristata”. Cassani: “Non si può morire così”

“Rimango tremendamente scioccato nell’apprendere questa triste notizia”. Vincenzo Nibali, a lungo compagno di nazionale di Rebellin, commenta cosi’ dal suo profilo twitter la notizia della morte dell’ex ciclista, travolto da un camion nel vicentino mentre si allenava. “Che la terra ti sia lieve, R.I.P. Davide”.

“Sono turbata e rattristata dalla notizia della tragica scomparsa di Davide Rebellin, ciclista italiano che tante emozioni ha regalato agli amanti dello sport nella sua lunga carriera da professionista. Condoglianze alla famiglia”, ha scritto su Twitter la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Non è possibile morire così”ha detto Davide Cassani, ex ct della Nazionale “Davide ha avuto una carriera lunghissima, non puoi pensare che finisca ammazzato così, mentre si allena, come fanno tanti ciclisti. Dobbiamo assolutamente tutelare maggiormente chi si azzarda ancora a pedalare sulle nostre strade”